24 Ore per la storia Alonso a Le Mans per dimenticare i dolori della F1
L’amarezza per il trecentesimo Gp in Formula 1 archiviato con un ritiro in Canada è già stata smaltita. Fernando Alonso ha voltato pagina per scrivere un romanzo tutto nuovo. L’appuntamento con la storia è sabato alle 15 a Le Mans (diretta tv su Eurosport): lo spagnolo vivrà per la prima volta il fascino della 24 Ore, a dare inizio alle danze sventolando la bandiera sarà l’amico Rafa Nadal, fresco del trionfo al Roland Garros.
Una maratona da vincere per dimostrare di essere ancora il numero uno e per addolcire le delusioni di tre anni e mezzo passati alla Mclaren, senza l’ombra di un podio. E per sciogliere i dubbi sul suo futuro: con le porte chiuse nei tre top team (Ferrari, Mercedes, Red Bull), la tentazione di mollare c’è ma probabilmente non è così forte come vorrebbero certe voci nel paddock.
Ci ha messo testa e cuore nella endurance francese: a 36 anni, fidanzato con Linda Morselli, la ex di Valentino Rossi, che lo segue in giro per il mondo, l’ex ferrarista con due Mondiali di F1 in bacheca, punta alla storica accoppiata che è riuscita solo personaggi del calibro di Graham Hill, Phil Hill, Mike Hawthorn e Jochen Rindt. Cartoline da un’altra epoca, correndo in due categorie in contemporanea Fernando ha riaperto una porta piena di ragnatele. E in quella stanza spera di trovarci un tesoro, dopo che la rottura di un motore lo ha lasciato a piedi nella 500 Miglia di Indianapolis dodici mesi fa.
Il lungo percorso di avvicinamento alla gara inizia oggi con le prove libere e la prima sessione di qualifiche, di notte. Accolto come una star dalla Riscatto Fernando Alonso guiderà alla 24 Ore di Le Mans la Toyota TS050, una vettura spinta da motori a benzina ed elettrici. Con lui in equipaggio Nakajima e Buemi Fernando Alonso, 36, ha vinto due Mondiali in F1 tribù della Sarthe, Fernando ha firmato una valanga di autografi, in pista ritrova gli avversari di una volta: Jenson Button, Pastor Maldonado, Giancarlo Fisichella. E Juan Pablo Montoya, anche lui a caccia della «Tripla Corona»: Gp di Montecarlo, Indy e Le Mans, l’impresa che è stata realizzata dal solo Graham Hill.
Fernando guida la macchina più forte, la Toyota TS 050, un bolide ibrido da mille cavalli condiviso con altri due driver: Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima (sulla vettura gemella c’è il trio Mike Conway-kamui Kobayashi-josé Maria Lopez). La Casa giapponese è l’unica rimasta nella categoria di vertice Lmp1 dopo gli addii di Audi e Porsche, e quindi può solo perderla. Ma Le Mans è piena di trappole: ingorghi da tangenziale (60 auto al via), buio, stanchezza, grane di affidabilità, incidenti.
Lo sa bene Emanuele Pirro, che la 24 Ore l’ha vinta cinque volte: «Dovrà abituarsi al traffico e a guidare di notte, che è la cosa più difficile ma è anche molto bella. All’inizio magari gli mancherà un po’ di esperienza, dovrà prendere le misure e studiare le traiettorie. Per capire dove superare, quando è meglio alzare il piede o tenerlo giù, perché Le Mans non è un circuito come gli altri. Ma con il suo talento non avrà problemi ad adattarsi e anche dalla squadra lo aiuteranno. Spero solo che lascino correre le due Toyota, ai miei tempi all’audi eravamo liberi di lottare. Ma se daranno ordini di scuderia vanno capiti, devono vincere». Vedere il rettilineo gonfiarsi di migliaia di tifosi alle 15 della domenica è un’emozione impagabile: «È una soddisfazione pazzesca. Che ti godi solo quando è veramente finita, perché anche se sei in testa negli ultimi cinque giri pensi sempre che possa succedere qualcosa. E spesso capita di vincere senza particolari prodezze, solo perché hai guidato pulito e tutto è filato liscio».
Atleta instancabile, Alonso è pronto per l’esame. Racconta Fabrizio Borra, amico e preparatore: «Abbiamo fatto le prove alla 24 Ore di Daytona, poi andando avanti abbiamo scoperto che non dovevamo cambiare il programma di lavoro: la F1 è talmente esigente che ti fa arrivare pronto a tutto». E come si gestiscono il sonno e i momenti di pausa? «Alla fine fra uno stint e l’altro si riesce anche a riposare».