Corriere della Sera

Migranti, intesa con Parigi

La visita di Conte Replica del vicepremie­r: niente lezioni dalla Francia, non caleremo più le braghe

- di Stefano Montefiori Caizzi, Muglia

Centri nei Paesi d’origine. Macron critica Salvini: si parla tra presidenti

«Dopo giorni un po’ turbolenti, con Macron c’è una perfetta intesa»: così il premier Giuseppe Conte dopo il vertice parigino. Accordo sulla creazione di hotspot nei Paesi d’origine dei migranti. Ancora scintille tra Macron e Salvini.

Mentre la nave Aquarius carica di migranti continua il suo viaggio in Mediterran­eo (domattina dovrebbe finalmente arrivare a Valencia), la tempesta tra Francia e Italia sembra finita. «Dopo giorni un po’ turbolenti, con Macron c’è una perfetta intesa», dice il presidente del Consiglio italiano durante una conferenza stampa all’eliseo nella quale si è scambiato più volte dei «caro Emmanuel» e «l’amico Conte» con il presidente della Repubblica francese.

Dopo il pranzo di lavoro durato due ore, Giuseppe Conte comincia il suo intervento ricordando che si tratta della prima visita bilaterale all’estero, e che lunedì andrà dalla cancellier­a Merkel a Berlino. Per come si erano messe le cose nei giorni scorsi, tra insulti, richieste di scuse e ambasciato­ri convocati, già il fatto che l’incontro abbia avuto luogo è un risultato importante delle due diplomazie.

Poi ci sono i toni estremamen­te calorosi, e l’identità di vedute sul fatto che la risposta alla crisi migratoria debba essere europea, non nazionale.

Negli stessi istanti, durante una visita al villaggio di Coldiretti a Torino, il ministro Salvini ha usato toni diversi dicendo che «è arrivato il modi mento di tirare fuori le palle. (...) In questo momento il presidente del Consiglio sta incontrand­o il presidente francese spiegandog­li che non abbiamo bisogno di lezioni da parte di nessuno». E ancora: «Non distinguo tra barcone e barcone. Sono pronto a fermare quei barconi che portano cibo che avvelena i nostri figli e toglie lavoro ai nostri agricoltor­i».

Comunque, all’eliseo, tre sono le linee individuat­e: 1) modificare le regole di Dublino che fanno pesare solo sui Paesi di primo arrivo il carico chi richiede l’asilo; 2) rafforzare la protezione delle frontiere esterne investendo di più su Frontex; 3) aumentare la cooperazio­ne con i Paesi di provenienz­a e di transito per fermare i flussi all’origine. Conte ha ribadito il principio che «chi mette piede in Italia lo mette in Europa», e ha annunciato un piano sui migranti che sarà presentato dall’italia al Consiglio europeo del 28 e 29 giugno.

Macron ha incassato un non scontato aiuto dell’italia nella riforma della zona euro, perché Conte ha parlato di un «rafforzame­nto della governance economica europea».

Nonostante il clima di ritrovata amicizia, il presidente francese non ha rinunciato ad alcune precisazio­ni: «Non dimentico quel che l’italia ha dovuto subire negli ultimi anni, ma in questi giorni ho sentito molte contro-verità: in realtà gli arrivi in Italia sono calati del 77%». Poi: «La realtà dell’immigrazio­ne in Europa è che quest’anno l’italia ha ricevuto 18 mila domande di asilo, la Francia 26 mila».

Da Washington, il premier Conte ha di nuovo incassato l’appoggio del presidente americano Trump: «È fantastico, molto fermo sull’immigrazio­ne, come me tra l’altro. Sembra che essere fermi sull’immigrazio­ne oggi paghi».

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Stretta di mano Emmanuel Macron e Giuseppe Conte ieri dopo il vertice all’eliseo (Ap)

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