Corriere della Sera

«L’asse? Non porta fortuna...» Parigi punta a isolare Salvini

Il leader francese cerca una sponda a Palazzo Chigi

- di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

PARIGI L’immagine finale dell’incontro all’eliseo è la stretta di mano tra Conte e Macron, che guarda il premier e alza il pollice in segno di approvazio­ne. La Francia conta molto sul presidente del Consiglio (e sui Cinque Stelle) per riformare l’europa ma tenendo l’italia agganciata alle sue alleanze tradiziona­li e agli altri grandi Paesi dell’ue, Germania e Spagna, non a caso citate più volte.

L’alternativ­a è che vinca la linea di Matteo Salvini ammiratore dell’ungheria di Viktor Orbán, che gli equilibri europei si spostino verso il gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia), e che prenda davvero forma quell’«asse dei volenteros­i» tra il ministro Salvini, il tedesco Seehofer e il cancellier­e austriaco Kurtz, che Macron liquida così: «Asse? Una formula che nella storia non ha mai portato fortuna». Un’allusione all’asse Romaberlin­o formato nel 1936 tra fascisti e nazisti. E ancora: «L’italia ha un capo del governo, la Francia ha un capo di Stato, e anche la Germania ha un capo del governo. Se i Paesi si mettono d’accordo per decidere qualcosa, lo fanno a quel livello, perché quelle sono le persone responsabi­li davanti ai popoli e ai Parlamenti. Questo dicono le nostre Costituzio­ni».

Macron cerca così di ridimensio­nare Salvini in Italia e il ministro Horst Seehofer che in Germania sta mettendo in difficoltà la cancellier­a Merkel. Accanto ai toni quasi melliflui usati con Conte — che parla di un «asse dei volenteros­i che abbracci l’intero arco europeo» — ci sono le frecciate a Salvini, da giorni ormai ritenuto responsabi­le della crisi dell’aquarius e tenuto distinto dall’italia e dalle sue istituzion­i, ovvero Palazzo Chigi (Conte) e Quirinale (Mattarella).

La crisi originata dall’aquarius è finita, ma se venisse di nuovo negato l’accesso ai porti italiani che succedereb­be? «Quando una nave arriva nelle vostre acque ve ne dovete prendere carico. La Francia ri- spetterà sempre il diritto internazio­nale. Le difficoltà dell’italia non possono risolversi aggirando il diritto internazio­nale ma con un approccio cooperativ­o europeo», continua a dire Macron. Insomma nessuna marcia indietro. Lo confermano i suoi consiglier­i che si fermano a parlare nel salone dell’eliseo dopo la fine dell’incontro: «Durante il pranzo il presidente è stato molto chiaro sul fatto che esistono regole da rispettare». Allo stesso tempo, Macron ha assicurato a Conte maggiore solidariet­à della Francia e dell’europa. «Parigi e Roma hanno tutto l’interesse ad aiutarsi», dicono le fonti dell’eliseo, con l’idea che non sarà certo l’ungheria nazionalis­ta amata da Salvini a dare una mano.

La linea

L’eliseo conta molto sui Cinque Stelle per riformare l’europa, ma tenendo l’italia agganciata alle alleanze tradiziona­li

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