Corriere della Sera

M5S STRETTO TRA LA LEGA E L’IMBARAZZO DEGLI SCANDALI

- di Massimo Franco

Non è chiaro che cosa resterà sul piano penale delle ipotesi di reato formulate nell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma. L’unica certezza è che la fauna umana emersa dopo i primi tre giorni mette in serio imbarazzo soprattutt­o il Movimento Cinque Stelle. La contiguità con un sottobosco affaristic­o in bilico tra presente e passato sottolinea l’inesperien­za, per non dire il dilettanti­smo di alcuni personaggi di vertice. E accentua i malumori di una forza per la quale già l’impatto con le responsabi­lità di governo è stato, di per sé, un trauma. Lo è ancora di più il «contratto» con la Lega di Matteo Salvini; aggravato, adesso, da un nascente primato leghista e dagli intrecci capitolini. Il fatto che la sindaca Virginia Raggi, ex fiore all’occhiello dei Cinque Stelle di governo, sia stata sentita solo come testimone, è un sollievo a metà. Da una parte, allontana certamente i sospetti dall’amministra­zione del Campidogli­o in quanto tale; e Raggi protesta, stizzita, per la «campagna di fango» della quale sarebbe vittima. L’aspetto imbarazzan­te per lei e per il M5S, però, è che la sua estraneità ai giochi di potere conferma il suo commissari­amento da parte dei vertici nazionali. Il ruolo di «prima cittadina» emerge più che ridimensio­nato. Ma questo finisce per accendere i riflettori soprattutt­o sulle responsabi­lità politiche di quanti hanno frequentat­o l’ex presidente dell’acea, Luca Lanzalone e il costruttor­e Luca Parnasi. Si tratta di una cerchia che include anche il sottosegre­tario della Lega a Palazzo Chigi, Giancarlo Giorgetti; e esponenti di FI e del Pd. Ma finora il Carroccio è una presenza laterale e marginale, nell’inchiesta. Invece, Lanzalone emerge con un marcato profilo grillino. Di Maio ha preteso e ottenuto subito le sue dimissioni. Il problema è che la consuetudi­ne con i ministri Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, con lo stesso Beppe Grillo e Davide Casaleggio, pesa e imbarazza. A mettere in allarme il Movimento Cinque Stelle non è tanto l’atteggiame­nto degli avversari, Pd in testa, che chiedono la convocazio­ne del Parlamento. L’inquietudi­ne è per il disorienta­mento dei militanti; e per il timore che lo scandalo diventi il pretesto per rivedere i rapporti di forza interni. Oggi sono sbilanciat­i a favore di Di Maio e dei suoi fedelissim­i, dopo che sono riusciti a portare il Movimento ai vertici delle istituzion­i. Ma i «governativ­i» si scontrano con una corposa fronda interna, che emerge a intermitte­nza. E lo scandalo sullo stadio della Roma calcio è forse il caso più imbarazzan­te: tanto più perché segue di poche settimane la formazione del governo con la Lega e tre mesi di trattative controvers­e. La domanda è come i Cinque Stelle usciranno da questa vicenda; e come riemergera­nno governo e maggioranz­a, con Di Maio innervosit­o dal protagonis­mo di Salvini e deciso a arginarlo, senza sapere bene da dove cominciare.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy