Corriere della Sera

Viaggio nell’italia profonda che si è riscoperta fascista

Il libro del giornalist­a Paolo Berizzi. Dalle parate nere ai raduni per finanziare Azione Skinheads

- Alessio Ribaudo

Un viaggio nel ventre dell’italia grazie a storie, aneddoti e retroscena inediti con una tesi di fondo: c’è una parte del Paese che è «diversamen­te» fascista.

È questo il leit motiv di «Nazitalia — Viaggio in un Paese che si è riscoperto fascista» (edito da Baldini + Castoldi, collana «I saggi», 424 pagine, 20 euro) scritto da Paolo Berizzi, 46 anni, inviato del quotidiano la Repubblica.

«Ai nuovi camerati, prima ancora di ottenere un peso alle urne, interessa avere la legittimaz­ione dell’opinione pubblica», spiega nel libro l’autore che da diciotto anni si occupa di inchieste sull’area dell’estrema destra italiana e ne ha indagato origini, caratteris­tiche e strategie.

Inchieste che gli hanno cambiato la vita, non solo quella profession­ale ma anche privata visto che dal marzo del 2017 vive sotto tutela della polizia dopo aver subito una serie di atti intimidato­ri. Minacce che non hanno scalfito la voglia di raccontare in questo libro come ci sia «un nuovo fascismo che ha rialzato la testa: liquido, disgregato e sfuggente e per questo molto insidioso».

Gli episodi citati dall’autopening re-giornalist­a sono molti, dalle «parate nere» alla «spiaggia del regime» di Chioggia, nel Veneziano, passando per i cosiddetti «hap- che si sono svolti a Milano per raccoglier­e fondi per sostenere le spese processual­i dei camerati di Azione Skinhead».

Episodi che per il giornalist­a sono sintomo «di un’escalation fasciolegh­ista e xenofoba allarmante».

In pratica, sarebbe caduta «la pregiudizi­ale sulla manifestaz­ione di questa ideologia, una normalizza­zione e persino l’accettazio­ne di un tasso di violenza squadrista allarmante».

Una permeabili­tà che secondo Berizzi «ha messo a nudo la superficia­le distrazion­e di molti leader anche di sinistra, colpevoli di aver lasciato per troppo tempo le piazze e la complessit­à delle periferie alle ronde e di aver affrontato la follia anti immigrazio­ne con pacatezza e tardivi appelli alla calma».

Ora l’italia «si è riscoperta fascista o forse sotto sotto non ha mai smesso di esserlo».

Però per Berizzi si tratta, in conclusion­e, di un fascismo 2.0 che «ha mandato in soffitta camicie nere e fez per manifestar­si nelle piazze del web, con la violenza o con la beneficenz­a».

 ??  ?? L’autore
Il giornalist­a bergamasco Paolo Berizzi, 46 anni, è laureato in Filosofia. È inviato del quotidiano la Repubblica
L’autore Il giornalist­a bergamasco Paolo Berizzi, 46 anni, è laureato in Filosofia. È inviato del quotidiano la Repubblica

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy