Il Comune sposta la bibliotecaria, polemica sui libri gender
Todi, due assessori le hanno chiesto la lista di testi su omosessualità e omogenitorialità. Lei si è rifiutata
TODI (PERUGIA) C’è una battaglia che si gioca sui libri nella verde Todi. Libri particolari. Libri che parlano di omosessualità, transessualità, omogenitorialità.
L’assessore alla Cultura, Claudio Ranchicchio, e quello ai Servizi sociali, Alessia Marta, non li vogliono quei libri nella biblioteca comunale.
Ma a toglierli da lì non ci sono riusciti. Per adesso. La responsabile della biblioteca di Todi Fabiola Bernardini non ha assecondato la loro richiesta. I due assessori volevano una lista di quei libri, almeno selezionarli tra i 4 mila e 500. Non l’hanno avuta. E Fabiola Bernardini è stata trasferita, dalla biblioteca dove stava da quattordici anni, al settore urbanistica.
Ma Antonio Ruggiano, sindaco di Todi, a questa versione non ci sta: «La signora Bernardini non è stata trasferita per questi libri. Ma per la direttiva anticorruzione: abbiamo trasferito il 20% dei 120 dipendenti comunali».
E cosa prevede la delibera dell’anticorruzione? «Di spostare le persone che maneggiano soldi», dice il sindaco Ruggiano, ma poi ammette che Fabiola Bernardini non maneggia soldi «ma sceglie libri».
È una battaglia che, non si può negare, passa attraverso due modi opposti di vedere il mondo. E ben due parlamentari non hanno resistito a parlare di censura e a presentare interrogazioni parlamentari. Riccardo Magi — del gruppo misto + Europa — ha scritto al premier e ai ministri dell’istruzione e dei Beni culturali: «Quali iniziative intendete prendere per garantire la libera circolazione di idee?». Dello stesso tono — e allo stesso indirizzo — l’interrogazione della senatrice di Leu, Loredana De Petris: «Sia evitato il trasferimento della Direttrice Fabiola Bernardini, sarebbe una significativa perdita per la biblioteca di Todi, prefigurando tra l’altro un pericoloso precedente di censura».
Ma il sindaco Ruggiano, insiste: «Non capisco perché tanto accanimento su una dipendente quando abbiamo spostato più di venti persone. Anche i sindacati sono dalla nostra parte e questo non sarebbe possibile se ci fosse l’ingiustizia che la signora Bernardini va lamentando».
Adesso è proprio il sindaco di Todi che si lamenta: «Questa donna ci ha creato problemi anche il 25 aprile con la manifestazione dell’anpi», quando Fabiola Bernardini — tesserata Anpi — ha raccolto firme.
Il sindaco nega censure sui libri. La richiesta dei due assessori è in una delibera del novembre scorso e confermato in una mail a maggio. Non resta che vedere come andrà a finire.
La replica del sindaco Il primo cittadino: «È stata trasferita, come tanti altri, solo per le norme anticorruzione»