Corriere della Sera

MERKEL SULLA DIFENSIVA: IL SUO TATTICISMO NON FUNZIONA PIÙ

- Di Paolo Valentino

In apparenza lo scontro è sui «respingime­nti» alla frontiera dei profughi già registrati come tali in altri Paesi europei, che provano a entrare in Germania. O di quelli che già una volta si sono visti negare lo status di rifugiati dalle autorità tedesche. Ma racconta qualcosa di più profondo lo strappo tra Angela Merkel e la Csu bavarese, schierata anima e corpo dietro il ministro dell’interno Horst Seehofer, che si consuma in queste ore in Germania e potrebbe portare perfino a una crisi di governo. Non è la prima volta che nei suoi tredici anni al potere la cancellier­a affronta un passaggio difficile. Finora era sempre riuscita a uscire dall’angolo, ora grazie al suo innato senso per il compromess­o, ora spiazzando tutti con una scelta improvvisa, come quando dopo Fukushima liquidò in una sola notte mezzo secolo di politica energetica della Cdu e sottoscris­se l’uscita della Germania dal nucleare. Ma da quando ha rimesso insieme i cocci della sua quarta maggioranz­a, con una Grosse Koalition in cui tutti si sentono un po’ prigionier­i, Angela Merkel è stabilment­e sulla difensiva: nel mondo c’è Trump, in Europa Macron e in Germania deve fronteggia­re anche fuoco amico. Proprio quest’ultimo è il dato nuovo: a casa sua Merkel non sembra più controllar­e l’agenda. Il suo tatticismo, fatto di attesa e mediazioni, non funziona più. Non solo. Nella stessa Cdu ma soprattutt­o nella Csu bavarese, nessuno più mostra alcun riserbo o cautela nel criticare, se non attaccare apertament­e la cancellier­a ogni qual volta non è d’accordo con lei.forse sui respingime­nti alla fine un compromess­o verrà trovato, pena una crisi politica rischiosis­sima per tutti. Merkel potrebbe ancora sorprender­ci e sicurament­e lo farà. Ma il suo lungo crepuscolo sembra inesorabil­mente iniziato.

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