MERKEL SULLA DIFENSIVA: IL SUO TATTICISMO NON FUNZIONA PIÙ
In apparenza lo scontro è sui «respingimenti» alla frontiera dei profughi già registrati come tali in altri Paesi europei, che provano a entrare in Germania. O di quelli che già una volta si sono visti negare lo status di rifugiati dalle autorità tedesche. Ma racconta qualcosa di più profondo lo strappo tra Angela Merkel e la Csu bavarese, schierata anima e corpo dietro il ministro dell’interno Horst Seehofer, che si consuma in queste ore in Germania e potrebbe portare perfino a una crisi di governo. Non è la prima volta che nei suoi tredici anni al potere la cancelliera affronta un passaggio difficile. Finora era sempre riuscita a uscire dall’angolo, ora grazie al suo innato senso per il compromesso, ora spiazzando tutti con una scelta improvvisa, come quando dopo Fukushima liquidò in una sola notte mezzo secolo di politica energetica della Cdu e sottoscrisse l’uscita della Germania dal nucleare. Ma da quando ha rimesso insieme i cocci della sua quarta maggioranza, con una Grosse Koalition in cui tutti si sentono un po’ prigionieri, Angela Merkel è stabilmente sulla difensiva: nel mondo c’è Trump, in Europa Macron e in Germania deve fronteggiare anche fuoco amico. Proprio quest’ultimo è il dato nuovo: a casa sua Merkel non sembra più controllare l’agenda. Il suo tatticismo, fatto di attesa e mediazioni, non funziona più. Non solo. Nella stessa Cdu ma soprattutto nella Csu bavarese, nessuno più mostra alcun riserbo o cautela nel criticare, se non attaccare apertamente la cancelliera ogni qual volta non è d’accordo con lei.forse sui respingimenti alla fine un compromesso verrà trovato, pena una crisi politica rischiosissima per tutti. Merkel potrebbe ancora sorprenderci e sicuramente lo farà. Ma il suo lungo crepuscolo sembra inesorabilmente iniziato.
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