Arredi, tessuti, luci Come fare il make up alla casa da affittare
I trucchi facili per convincere chi prenota per le vacanze
D elle seconde case, tenute per gli affitti stagionali, ci siamo a lungo disinteressati. Cenerentole con arredi di recupero e accessori inutili, portati più che altro per svuotare l’abitazione principale. Un mercato che comunque ha sempre retto, fino all’arrivo dei nuovi canali per l’ospitalità che hanno rivoluzionato il settore, imponendo una qualità più alta. La casa di vacanza è diventata così un prodotto da vetrina, con le immagini di presentazione, e il processo di scelta si è velocizzato: si valutano ambienti e particolari in pochi secondi, pronti a correre verso la proposta successiva se un colore o un dettaglio non catturano l’attenzione.
La stagione turistica è al nastro di partenza. Ma c’è ancora un margine di tempo per le ultime prenotazioni. Come rendere più attrattivo un immobile in tempi così stretti? Con l’home staging (parola che nasce dall’unione di casa, home, e palcoscenico, stage). «Non si tratta di una vera ristrutturazione, è chiaro, ma di una serie di interventi, a volte anche minimi, che però cambiano il volto di una casa. L’home staging valorizza, mettendo in evidenza i punti di forza e trovando soluzioni per minimizzare le eventuali mancanze», spiega l’architetto Sonia Invernizzi di Casecoifiocchi. Il primo passo, secondo la professionista, è individuare uno stile di base, una sorta di filo conduttore che leghi arredi, colori delle pareti e tessuti, per evitare il melting pot, tipico di molte seconde case, che abbassa il tono. «Si deve avvertire un’armonia di fondo, coerenza», spiega. La sua proposta parte dal colore. «Il consiglio è base neutra, bianco classico, avorio o toni del grigio, molto attuali, e un unico accento di colore forte, Prima e dopo
A sinistra, un bagno spoglio. A destra lo stesso con poltrona e cestino in rattan che ne valorizzano l’affaccio per caratterizzare lo spazio».
In una casa candida, quindi, una parete bordeaux o verde scuro (tinta, attenzione, da coordinare ai colori degli accessori presenti), per creare contrasto e migliorare la percezione. Sugli arredi, invece, sottolinea l’importanza di coniugare praticità (d’uso e di pulizia) a resistenza. «Un arredo troppo economico dura poco e comunica disvalore — precisa —, propongo sempre letti e imbottiti comodi, che trasmettano il senso dell’accoglienza, meglio se sfoderabili e, rispetto al classico armadio quattro stagioni, opto per guardaroba aperti, con tende abbinate ai tessuti della stanza».
E si arriva al bagno. «Da tempo non è più vissuto come un locale di servizio — dice Invernizzi —, e quindi è giocoforza migliorarne aspetto e dotazione. Un box doccia nuovo, uno specchio ampio, buona illuminazione, set di asciugamani morbidi, aiutano a percepirlo come luogo di benessere, di cura della persona». E ancora aggiunge: «Per rinnovare bagno e cucina, senza demolirli, si può poi ricorrere a rivestimenti da applicare sulle piastrelle, come smalti e pellicole, e a pavimenti flottanti o magnetici. Si cancellano così fantasie datate, cromatismi superati; anche se a volte il decoro esistente è piacevole, si può coordinarlo al colore del muro per creare un affascinante effetto vintage».
Luci e tessuti. «Mai sottovalutare il tempo che un ospite passerà in casa, perfino in una località di mare», avverte Sara Girardelli, architetto di homingstudio, che consiglia «luci calde, in più punti nello stesso ambiente, meglio a terra o da tavola che a parete, e propone di investire in copriletti, cuscini, biancheria per la tavola, per avere omogeneità e tessuti nuovi, con una buona texture».
Cosa non dimenticare? «Gli spazi esterni — ricorda Girardelli —, giardino, terrazzo, balcone, anche se piccolo, vanno arredati con elementi gradevoli che comunicano l’idea del relax». L’ultimo suggerimento è sulle foto. «Dall’alto si distorce la prospettiva, meglio chinarsi e inquadrare soffitto e pavimento, nelle stesse proporzioni».