Corriere della Sera

Il paese che ha preso il Volo

Castelmezz­ano s’è inventata la traversata nel vuoto tra le Dolomiti lucane E il turismo del brivido ha frenato lo spopolamen­to

- Luca Bergamin

L’ Aquila Reale, la Civetta, la Grande Madre, L’incudine, la Bocca del Leone. Si capisce già dai nomi che hanno dato alle piccole e bombate Dolomiti Lucane quanta fantasia posseggano gli 800 abitanti di Castelmezz­ano. Però immaginare di poter volare sino alla vicina Pietrapert­osa dal loro paese — fondato da coloni greci riparati nella Valle del Basento intorno al V secolo a.c., poi abitato dai Saraceni e conquistat­o dai Normanni che costruiron­o il castello nel quale si installò anche Federico II di Svevia — ci vuole un pindarico volo di fantasia.

La sua… lunghezza è di 1.500 metri e consiste appunto in una traversata del cielo a mo’ di falco pellegrino e cicogna nera, le specie che si ammirano a occhio nudo, sospinti dalla forza del vento, imbracati a un cavo metallico a un’altezza massima di 600 metri dal suolo, raggiungen­do anche i 120 km/h di velocità per una durata media di 1’06’’. Il Volo dell’angelo ha segnato la rinascita di questo borgo in provincia di Potenza che si stava spopolando: dà lavoro a 25 persone, è costato 1 milione di euro finanziati dalla Ue, l’anno scorso è stato compiuto da 20 mila persone per un introito di 700 mila euro, mentre l’indotto comprensiv­o anche dell’attività recettiva (sono sorti 35 B&B) è di 2 milioni. «Questa idea, che ci è venuta una decina di anni fa, quasi per scherzo dopo avere visitato Fantastica­ble nell’alta Savoia francese — spiegano Donatello Caivano, amministra­tore unico del Volo dell’angelo e il fotografo, Lorenzo Palazzo — ha segnato la rinascita del paese che adesso rappresent­a un’attrazione turistica anche per la sua splendida posizione geografica di belvedere sulle Dolomiti Lucane, i sentieri e la fauna. Siamo diventati un modello di sviluppo economico che ha fatto scoprire al mondo sia noi che Pietrapert­osa. I giovani sono rimasti, i soldi li abbiamo spesi per abbellire l’arredo urbano e la rete sentierist­ica». Una storia di riscatto sociale narrata anche nel film «Un paese quasi perfetto» diretto da Massimo Gaudioso nel 2016 ed interpreta­to da Fabio Volo e Silvio Orlando.

Tra le comparse scelte tra la popolazion­e locale c’era Luciano Giannotta, proprietar­io del Caffè di Luciano che sta al suo posto, all’incrocio tra le due vie porticate che tagliano a metà Castelmezz­ano dal 1870: «Si deve passare di qua per raggiunger­e la casa di Ferramosca, il più famoso mago della Lucania che guariva solo le donne, e la scalinata scavata nella roccia che dà accesso alla torre di avvistamen­to dell’antico Castrum Medianum». Davanti a una bottiglia di gassosa Avena, bevibile solo in Basilicata, parliamo di cinema e di montagna.

Esperta dei sentieri e delle vie ferrate che si dipanano da Castelmezz­ano agli altri borghi del Parco Gallipoli Cognato è Rossana Tolla, tornata dalla Riviera Romagnola per ritrovare la libertà di una vita più selvaggia: «Il percorso delle sette pietre è forse il più suggestivo per le leggende orali, i colori delle ginestre, i profumi delle spezie selvatiche. Attraversa­re a piedi queste Dolomiti consente di compiere un’esperienza multisenso­riale davvero unica, come scoprire all’interno della Chiesa Madre la statua lignea della Madonna dell’olmo, o i mulini lungo il torrente Caperrino».

La vera avventura è però quella che si compie affidandos­i alle mani calme e nodose di Alessandro Cirelli e Rocco Palazzo, gli addetti al lancio del Volo dell’angelo dalla postazione più elevata del paese: «Il cavo sibila tra le ginestre, il vento con la sua energia cinetica soffia dietro agli uomini che vogliono provare a fare gli uccelli. Il panorama — raccontano — è così strabilian­te che ogni tensione passa in fretta. La bellezza di planare da queste rocce a quelle di Pietrapert­osa è qualcosa di eccelso. Per poco più di un minuto si può essere uccelli. Noi vi aspettiamo nel nido di partenza e in quello di arrivo».

 ??  ?? Attrazioni Sopra, l’arrivo a Castelmezz­ano del Volo dell’angelo col borgo sullo sfondo: una traversata di 1.500 metri a un’altezza massima di 600 metri dal suolo (foto di Lorenzo Palazzo). Tutte le altre immagini sono di Luca Bergamin
Attrazioni Sopra, l’arrivo a Castelmezz­ano del Volo dell’angelo col borgo sullo sfondo: una traversata di 1.500 metri a un’altezza massima di 600 metri dal suolo (foto di Lorenzo Palazzo). Tutte le altre immagini sono di Luca Bergamin
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