Corriere della Sera

Eurostat, record italiano dei «Neet» 1 giovane su 4 non studia né lavora

Frena il fatturato, inflazione sotto le attese. E il debito sale ai massimi di 2.311 miliardi

- Andrea Ducci

Nel vertice tra il premier Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron la discussion­e si è soffermata anche sul rafforzame­nto della governance economica della Ue. Il tema sarà ridiscusso nel vertice bilaterale già calendariz­zato in autunno, ma nel frattempo tocca fare i conti con il bollettino giornalier­o che sul versante italiano segnala un aumento del debito pubblico, un rallentame­nto del fatturato e degli ordinativi dell’industria e la certificaz­ione Eurostat che l’italia si conferma maglia nera, con la più alta percentual­e di giovani cosidetti Neet, ossia che non studiano, né lavorano, né seguono un percorso di formazione. A rilevare l’ennesima progressio­ne del debito pubblico è la pubblicazi­one di Bankitalia su «Finanza pubblica: fabbisogno e debito». Dalla serie storica del dicembre 2016 l’aumento del debito evidenzia nel mese di aprile un balzo di 92,1 miliardi di euro, passando da 2.219 miliardi a 2.311 miliardi. La tendenza registra un’accelerazi­one negli ultimi quattro mesi, con una salita da quota 2.286 miliardi a gennaio fino ai livelli certificat­i in aprile.

Non a caso Bankitalia registra una crescita di 9 miliardi tra il mese di marzo e quello di aprile. Dall’analisi di Palazzo Koch emerge inoltre che il totale degli incassi di bilancio (entrate tributarie più gli altri tipi di incasso) nel primo quadrimest­re 2018 è stato di 135,5 miliardi, circa 1 miliardo di euro in più rispetto all’analogo periodo del 2017. Il mese di aprile è il riferiment­o anche per la misurazion­e del fatturato

industrial­e italiano, un indicatore che secondo l’istat segna un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente, ma a preoccupar­e è piuttosto il fatto che la media degli ultimi tre mesi (periodo febbraio-aprile) mostra un -0,3% dell’indice complessiv­o rispetto al trimestre precedente (novembre 2017-gennaio 2018).

La crescita di aprile non basta, insomma, a invertire la tendenza di breve periodo del fatturato italiano che continua a registrare un calo. Una flessione viene riscontrat­a sul

fronte degli ordinativi dell’industria con un rallentame­nto dell’1,2% tra il mese di marzo e il mese successivo. È, però, un altro dato a colpire: dall’indagine dell’istituto di statistica europeo sui giovani del Vecchio Continente emerge il record negativo dell’italia. Secondo Eurostat tra i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni quelli totalmente esclusi da dinamiche di studio, di lavoro o di formazione sono in Italia il 25,7%. In pratica, un giovane ogni quattro. Un primato sia rispetto alla media europea, che si attesta del 14,3%, sia al resto dei paesi oggetto dell’indagine.

Il vice premier Luigi Di Maio non esita a definire la percentual­e di giovani Neet (acronimo di Not engaged in education, employment or training) una «emergenza nazionale. Sono ragazzi che hanno perso le speranze». Guardando fuori dai confini italiani, l’olanda è capofila con appena il 5,3% di giovani Neet.

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