Il Papa: l’aborto dei bimbi malati come il nazismo
Il Papa al Forum delle famiglie: sono omicidi di piccoli innocenti, ma compiuti con i guanti bianchi Il giudizio sulle unioni arcobaleno: solo uomo e donna riflettono Dio
«L’ aborto selettivo è nazismo con i guanti bianchi». Papa Francesco parla ai delegati del Forum delle Famiglie e ribadisce il pensiero della Chiesa sulla definizione di famiglia: «Si parla di famiglie diversificate, di diversi tipi di famiglia. Ma la famiglia, immagine di Dio, uomo e donna, è una sola».
CITTÀ DEL VATICANO Parole tagliate e taglienti del Papa sull’aborto selettivo, che paragona alle pratiche eugenetiche del nazismo; e sulla famiglia che è «una sola»: quella basata sulla coppia eterosessuale. Parole tutte improvvisate, su temi già trattati altre volte, ma più severe del solito, dette al Forum delle Famiglie, nato 25 anni fa, che riunisce più di cinquecento associazioni cattoliche italiane.
Dure sono state le parole sull’aborto: «Il secolo scorso tutto il mondo era scandalizzato per quello che facevano i nazisti per curare la purezza della razza. Oggi facciamo lo stesso ma con i guanti bianchi: è di moda, abituale, quando in gravidanza si vede che forse il bambino non sta bene o viene con qualche cosa: la prima offerta [proposta] è “lo mandiamo via?” L’omicidio dei bambini. Per risolvere una vita tranquilla si fa fuori un innocente».
Richiama le pratiche che erano in uso nella Sparta antica: «Da ragazzo la maestra che faceva storia ci diceva della rupe, per buttarli giù. Un’atrocità, ma noi facciamo lo stesso». E ancora: «Perché non si vedono nani per la strada? Perché il protocollo di tanti medici dice: viene male, mandiamolo via».
I Papi hanno sempre condannato l’aborto del feto malformato e una volta Giovanni Paolo II aveva evocato — nel volume «Memoria e identità», Rizzoli 2005 — la sua similitudine con le politiche naziste della razza. Mai però il paragone con il nazismo era stato così diretto, volutamente provocatorio, come nel discorso di ieri.
La stessa libertà di parola Francesco l’ha usata riguardo alle famiglie arcobaleno: «Oggi fa dolore dirlo: si parla di famiglie diversificate, di diversi tipi di famiglia. Sì, è vero che la parola famiglia è analoga [analogica], si dice anche la “famiglia delle stelle”; ma la famiglia immagine di Dio, è una sola, quella tra uomo e donna».
Con la libertà dagli schemi tradizionali che lo caratterizza, Francesco ha poi detto che hanno un valore di richiamo a Dio anche i matrimoni dei non cristiani: «Può darsi che un uomo e una donna non sono credenti ma se si amano e si uniscono in matrimonio sono immagine e somiglianza di Dio, benché non credano».
Per questo sguardo positivo sul matrimonio naturale — i teologi lo chiamano «sacramento primordiale», espressione usata anche da Giovanni Paolo II — è probabile che Bergoglio venga criticato dai tradizionalisti mentre per le parole sull’aborto e per quelle sulle famiglie arcobaleno sarà attaccato dagli ambienti gay e femministi.
Nella sua parlata libera, quasi uno sfogo, Francesco ha parlato così della fedeltà tra gli sposi: «Una cosa che nella vita matrimoniale aiuta tanto è la pazienza, sapere aspettare» perché «ci sono nella vita situazioni di crisi forti, brutte, dove anche arrivano tempi di infedeltà». Insieme alla pazienza, serve anche «il perdono»: «Tante donne (ma anche l’uomo talvolta lo fa), nel silenzio hanno aspettato, guardando da un’altra parte, aspettando che il marito tornasse alla fedeltà. Questa è la santità che perdona tutto perché ama».
Ha infine ripetuto battute già dette più volte su chi preferisce allevare animali al fare figli: «Una volta ho incontrato degli sposi da dieci anni, senza figli. È molto delicato perché i figli si vogliono ma a volte non vengono. Invece ho saputo che loro non volevano dei figli. Ma questa gente a casa aveva tre cani e due gatti». Poi — ha aggiunto — c’è chi dice: «Devo comprare una casa fuori, fare viaggi» ma «i figli sono il dono più grande: i figli che si ricevono come vengono, come Dio li manda» anche se «a volte sono malati».