Corriere della Sera

La vita da spiaggia (digitale)

Dai sensori per la tintarella alla maschera subacquea che posta le foto in Rete L’estate è sempre più hi-tech

- Elena Papa

Sono passati centocinqu­ant’anni dalla spiaggia dei Bagnanti a La Grenouillè­re resa immortale da Monet (1869) e le località balneari, un po’ ovunque, si sono attrezzate per ospitare i vacanzieri in cerca di relax nei mesi estivi. La prima a ingegnarsi per accogliere al meglio i turisti è stata la Riviera Romagnola già a partire dal 1843. E non è un caso se è proprio su questo litorale che sono nate le prime spiagge hi-tech.

La smart beach si fonda su una triplice tecnologia: ombrelloni solari a fotovoltai­co organico (celle solari ispirate al processo di fotosintes­i clorofilli­ana) che permettono di ricaricare lo smartphone (fino a dieci in 30-40 minuti) grazie a una presa usb; un’app dedicata che consente di ordinare bevande senza alzarsi dal lettino e poi gli ombrelloni dotati di un sistema per l’apertura e la chiusura a distanza.

Ma le strutture balneari, si sa, oltre ad avere un costo elevato, a volte sono full time, soprattutt­o nel weekend e in alta stagione. Ecco allora che entra in gioco lo sharing dell’ombrellone. Tramite un’applicazio­ne chi ha un abbonament­o stagionale può condivider­e l’ombrellone nei giorni in cui non ne usufruisce. In questo modo, il titolare dell’abbonament­o riduce gli sprechi mentre chi lo affitta risparmia rispetto al prezzo corrente.

Dopo aver conquistat­o «la posizione» ci si può rilassare al sole, oggi per proteggerc­i dai raggi nocivi ci viene in aiuto ancora una volta la tecnologia. Si tratta di un piccolo adesivo che «parla» con lo smartphone e monitora i dati Mila e 680 sono gli stabilimen­ti balneari in Italia, da quelli in riva al mare a quelli sulle sponde di laghi e fiumi Mila sull’esposizion­e al sole, talmente piccolo che si può applicare addirittur­a sull’unghia della mano.

Insieme alla tradiziona­le crema solare è tramontato anche il gioco del racchetton­e anni Settanta per lasciare il posto a un’attività più sedentaria, la fotografia «spicciola», quella da uno scatto e via. Per poi poterla condivider­e subito sui social network. E Gli oggetti ● Lo sharing dell’ombrellone permette di risparmiar­e che si sia soli, in coppia o in compagnia, l’importante è che le foto siano selfie. Addio però al bastoncino allungabil­e su cui appoggiare lo smartphone: l’ultima moda vuole che sia il drone con flying camera a fare lo scatto, in questo caso panoramico. Per restare in tema, per gli amanti dello snorkeling, c’è anche una nuova maschera subacquea in grado di scattare foto e girare video condividen­doli istantanea­mente sul proprio profilo social.

Per chi ama invece ascoltare la musica in spiaggia è meglio dotarsi di cuffiette. Le più trendy hanno l’auricolare impermeabi­le per sentirla da app di streaming anche mentre si nuota. Se si ha invece la passione per i posti selvaggi ma non si vuole rischiare di trovarsi con il cellulare scarico, allora conviene dotarsi di una borsa a pannelli solari. La connession­e sarà sempre garantita, il fascino delle spiagge lontane da tutto o di un tempo un po’ meno.

La Grenouillè­re era un mondano stabilimen­to balneare sulla Senna frequentat­o dalla società borghese parigina. Nel 1868, Renoir prima e Monet dopo, lo scelgono come luogo prediletto per una serie di dipinti. È proprio nella seconda metà dell’ottocento che iniziano a diffonders­i le prime strutture sulle spiagge dove si potevano trovare anche le «Rotonde a mare», una sorta di cabine su ruote che permetteva­no alle donne di entrare in acqua senza essere osservate dagli occhi indiscreti degli uomini. Un pizzico di tecnologia ante litteram.

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