Corriere della Sera

Cashmere, seta, lino: la giacca piuma

Dal Lanificio Colombo a Ralph Lauren. Inno alla leggerezza anche per le calzature

- Gian Luca Bauzano

MILANO Guardaroba da riviera. Quella però un po’ snobbish da Caccia la ladro. Sì, proprio quel modo di essere sofisticat­o e disinvolto, come lo è Cary Grant nella pellicola di Hitchcock. Si parla della Costa Azzurra, quella ondivaga tra Monte Carlo e Saint Tropez. Come dichiara Ralph Lauren Purple Label. Un guardaroba completo, dalla cerata per la vela, ma realizzata come un montgomery sartoriale, al classico blazer blu doppiopett­o su pantalone bianco (irrinuncia­bile si conferma la slipper e senza calze), sopra uno spolverino leggero come un paracadute, ma dalla spalmatura oro. Parte di questo guardaroba anche una concession­e: il gentleman della Costa potrà tornare in città e indossare il Ralph Lauren Suit, abito sartoriale che lo stilista americano aveva creato per sé dandogli una forte personalit­à (spalle importanti, revers accentuati, giacca corta e vita segnata, un solo bottone abbottonat­o, l’ultimo, dei sei del doppiopett­o), talmente apprezzato da metterlo in produzione. Per tutti.

L’estate per un uomo è la stagione più a rischio buccia di banana su cui scivolare. Giacca e cravatta, insomma... Non è il massimo. Meglio allora lo spezzato, con un vincente abbinament­o di accessori. Sulle giacche viene in soccorso Colombo: le sue sono destruttur­ate e arrivano a pesare nemmeno due etti. Grazie a mix di filati, come nella nuova 4.0 dove si incontrano cashmere, seta e lino. Alternativ­a perfetta è un modo di vestire informale. Come quello di Woolrich, con tanto di linea Outdoor sostenibil­e, presentata dal direttore creativo Andrea Cané, nel giardino metropolit­ano ideato con l’architetto giapponese Masamichi Katayama, nel negozio di Milano.

Inno alla leggerezza anche per le calzature. Dove oggi vince tra le lavorazion­i quella a sacchetto, che rende morbida e flessibile la suola. Come con i mocassini di Giuseppe Zanotti, in camoscio «torturato» per un aspetto vissuto e disinvolto. Da Jimmy Choo, la direttrice creativa Sandra Choi, nipote del creatore, rende omaggio al mondo «fluttuante» con scarpe dalla tomaia «frammentat­a» e cucita con macro punti, oppure con sneaker-boot derivate da una lavorazion­e a calza. «L’accessorio per un uomo deve avere sempre più forte personalit­à», commenta Franco Zanellato; in controcorr­ente con la filosofia understate­ment della sua azienda lancia borse e zaini più aggressivi. Cambia pelle anche Church’s: la storica Shanghai, nata nel 1929, diventa

Franco Zanellato «L’accessorio per un uomo deve avere sempre più una forte personalit­à»

stivaletto e mixa tela e suede, scovata stagioni fa nell’archivio della griffe britannica (ora del gruppo Prada) a Northampto­n. Dove è stata realizzata la stampa su vitello: St James il nome, delicata nell’aspetto e protagonis­ta della linea di accessori, dalle cartelle al portafogli. In estate, il divertente è cambiar pelle.

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