Corriere della Sera

Ilva, alla prova dei fatti il contratto giallo-verde

- di Michelange­lo Borrillo

In principio furono i commissari straordina­ri. Domani toccherà al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e ai sindacati. Martedì alle associazio­ni ambientali­ste e ad Arcelormit­tal, la multinazio­nale dell’acciaio che a giugno 2017, tramite Am Investco, ha vinto la gara per l’aggiudicaz­ione di Ilva in amministra­zione straordina­ria. Tutti incontrera­nno il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che in vista della scadenza del 1° luglio ha deciso di prendere di petto la questione Ilva ascoltando tutti i soggetti interessat­i. La data del 1° luglio è quella in cui è previsto, dalle condizioni contrattua­li, l’ingresso di Arcelormit­tal in Ilva. La multinazio­nale è orientata a rispettare tale scadenza, anche in mancanza dell’accordo sindacale per il quale si tratta da tempo (a dividere le parti sono 3.800 esuberi che i sindacati vogliono portare a zero). Ma dall’esito dei prossimi incontri si capirà se sarà possibile una proroga della scadenza iniziale. E sarà più chiaro l’esito della mediazione giallo-verde sull’ilva (nel contratto di governo si parla, genericame­nte, di «programma di riconversi­one»), dopo che in campagna elettorale i grillini ne avevano promesso la chiusura che, al contrario, per la Lega è sempre stata inaccettab­ile.

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