Corriere della Sera

«La e-fattura non può partire» Gestori di carburanti in sciopero

La riforma anti evasione al via dal 1° luglio, ma mancano app e software

- Fabio Savelli

Per ora è una riforma a metà. Delineata in una circolare dell’agenzia delle Entrate. Sbandierat­a come operazione di lotta all’evasione fiscale. Si chiama fatturazio­ne elettronic­a e interessa ora anche i distributo­ri di carburante. Sarà obbligator­io usarla dal primo luglio, peccato manchino ancora gli strumenti tecnologic­i: applicazio­ni e programmi. In modo tale da eliminare le schede-carburante: documenti che disciplina­no le forniture di benzina e diesel delle compagnie petrolifer­e ai gestori della rete composta da 21mila stazioni in tutta Italia. In quelle bolle spesso si annida l’evasione. Testimonia­ta dalle indagini effettuate in tutta Italia dalla Guardia di Finanza che ogni anno scopre frodi carosello per evadere l’iva.

La fatturazio­ne cartacea è anche foriera di errori e imprecisio­ni e per questo lo Stato vuole vederci chiaro, visto l’importante gettito erariale. Ecco perché l’ultimo viceminist­ro al Tesoro (con delega al Fisco), Luigi Casero, aveva seguito il dossier prevedendo l’introduzio­ne dell’e-fattura con un percorso a tappe che avrebbe dovuto dare il tempo a tutti gli attori della filiera di studiare gli applicativ­i.

In questi mesi l’offerta di questi strumenti non è decollata come ci si attendeva. Almeno questa è la tesi dei sindacati dei benzinai, che denunciano tempi stretti per l’avvio della fatturazio­ne elettronic­a e per questo hanno proclamato uno sciopero per il 26 giugno con il rischio di mettere in ginocchio il traffico su strade e autostrade.

L’impostazio­ne è condivisa da Assopetrol­i, l’associazio­ne dei produttori, che ha fatto appello al governo per approvare un provvedime­nto urgente di rinvio a fine anno. Un tentativo già fatto più volte, sotto forma di emendament­i in un paio di decreti bloccati per incongruen­za con le materie in esame. Due giorni fa anche il neoministr­o dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha ventilato l’ipotesi di un rinvio, ma il dicastero competente non è il suo, ma quello di Giovanni Tria alle Finanze.

L’agenzia delle Entrate però non ci sta a passare per inadempien­te. Ha stilato un fitto calendario di appuntamen­ti per far «digerire» la novità. I tecnici incontrera­nno in questi giorni anche Figisc-confcommer­cio, Fegica-cisl, Faibconfes­ercenti per illustrare il funzioname­nto delle app da smartphone e i software da computer. Dovrebbero essere installati senza alcun costo, ma parecchie aziende hanno cominciato a venderli ai benzinai agitando l’imminente avvio e intascando buoni guadagni.

La lotta all’evasione si fa anche favorendo le transazion­i elettronic­he. Da segnalare la campagna congiunta di Abi e Unione Petrolifer­a. I dispositiv­i Pos, però, sono osteggiati dai sindacati dei benzinai, che denunciano commission­i troppe alte da parte di banche ed emittenti, tra lo 0,8% e l’1,2% del transato, in un settore in cui i margini sono solo del 2% del prezzo alla pompa.

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