Corriere della Sera

L’atleta CR7 ha raggiunto gli Immortali

- Di Mario Sconcerti

Èora di pensare a Ronaldo come pensiamo a Pelè e Maradona, cioè il meglio che il calcio ha dato. Lui e Messi, naturalmen­te, solo che non è il giorno migliore per parlare di Messi. È già stato detto tutto su entrambi, ma raramente si è cercato una loro gerarchia nella storia. I riferiment­i sono rimasti sempre Pelè e Maradona, i più colti arrivano a Di Stefano o sfiorano Meazza. Ronaldo e Messi sono stati fermati nel loro eccezional­e presente. Sono all’altezza di Pelè e Maradona? Certamente sì, con qualche piccola aggiunta. La prima è che non esistono due fuoriclass­e davvero paragonabi­li. Maradona era un giocatore più complesso di Pelè, sapeva fare più cose, ma segnava molto meno. Pelè ha fatto oltre 1.200 gol, più del doppio di Ronaldo e Messi, ma non è mai uscito dal Brasile, giocava quando la television­e era rara, i suoi gol erano leggenda, ma non li vedeva nessuno. Nella nostra immaginazi­one è rimasto un grande numero 10, dribbling e fantasia. Ronaldo è invece l’unico tra gli eroi a essere sempre stato un attaccante puro, conta solo negli ultimi 30 metri. Sotto questo aspetto Messi gli prende ancora qualcosa: ha una media gol più alta, 0,84 contro lo 0,72 di Ronaldo, ma ha 3 anni in meno, cioè Ronaldo sta segnando tantissimo, anzi di più, anche con l’età che avanza. Come tipo di gioco Messi è un isolato, un solitario, non ha paragoni. È un’eccezione, non ha fisico. Maradona era piccolo, ma aveva ottima struttura atletica. Messi è un centometri­sta degli anni 20 con lo sguardo da emigrante e la palla incollata ai piedi. La differenza di Ronaldo è forse più importante, Ronaldo è l’opposto, è un grande atleta che nonostante la potenza manda il pallone dove vuole. È un calciatore del futuro per visione e insistenza, come lo fu Cruyff 50 anni fa. Uomini nuovi, macchine formidabil­i, capaci di far crescere il proprio talento, non di abbandonar­visi. Cruyff era più universale nel gioco, era un leader, Ronaldo è un cacciatore di gol, pensa quasi solo a se stesso. Ma sono stati entrambi portatori eccezional­i di modernità.

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