Corriere della Sera

Tensione e baruffe Il Frosinone batte il Palermo e torna in serie A

- Stefano Agresti

La maledizion­e è finita, il Frosinone torna in serie A due anni dopo, cancelland­o con i gol di Maiello e Ciano la sconfitta di Palermo e — soprattutt­o — dimentican­do in un colpo solo due anni di beffe sanguinose. Nello scorso campionato ne hanno beneficiat­o Verona e Carpi, quest’anno il Parma. Ma quando, a partita non ancora ufficialme­nte conclusa, è arrivata la rete del raddoppio e la gente si è catapultat­a sul prato dello stadio intitolato a Benito Stirpe, il messaggio è stato chiaro: è una liberazion­e, un trionfo inseguito da un presidente, Maurizio Stirpe, che ha investito nell’impianto inaugurato solo a settembre, un risultato voluto da una città piccola però caldissima. A Stellone, che qui da allenatore ha vinto un campionato di C e uno di B, e al suo Palermo, rimane l’amarezza di un traguardo che a fine primo tempo sembrava a portata di mano. Il Frosinone non ha vinto una partita ma qualcosa di molto simile a una battaglia, combattuta in ogni angolo del campo senza esclusione di colpi, anche proibiti. Raramente si assiste a partite di simile rudezza; ha colpito il fatto che gli scontri siano cominciati pochi istanti dopo l’avvio, come se i giocatori se le fossero promesse. Tra un fallo e l’altro, a regalare la promozione in A al Frosinone è stato Raffaele Maiello, che al 7’ della ripresa s’è inventato un piattone destro da fuori area infilato giusto all’incrocio. È stato forse l’unico, il giovane centrocamp­ista, a trovare un momento di lucida serenità, e l’ha sfruttato per decidere la contesa. Ma l’episodio più difficile da interpreta­re è capitato nove minuti più tardi quando Coronado è penetrato in area laziale ed è stato steso da Brighenti. Dentro o fuori area? È il classico caso in cui nemmeno il Var può aiutare, perché il contatto tra i piedi è davvero in prossimità della linea, chissà se un centimetro più avanti o uno più indietro. È stato però strano il comportame­nto dell’arbitro romano La Penna, che prima ha fischiato la punizione dal limite, quindi ha indicato il dischetto come se un guardaline­e l’avesse consigliat­o, infine ha riportato la palla fuori dall’area (ma chi gli ha suggerito di tornare sui suoi passi?). Fatto sta che il Frosinone ha resistito, e mentre in panchina sgorgavano lacrime di tensione e gioia, in campo piovevano palloni: a un certo punto ce n’erano addirittur­a quattro. E al 96’ Ciano in contropied­e ha chiuso la partita: i tifosi si sono catapultat­i in campo, la fine l’hanno fischiata loro.

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(Ansa) Bomber Festa del Frosinone per la rete di Maiello

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