Corriere della Sera

I bambini hanno bisogno anche di indumenti specifici

- Fonte: Associazio­ne Italiana Oncologia Medica Corriere della Sera L.CU.

Quanto tempo possiamo trascorrer­e al sole senza mettere a rischio la salute? «Dipende dal fototipo (si veda il grafico, ndr) e da come viene applicata la protezione — risponde Calzavara Pinton —. Se un fototipo 1 senza crema si scotta in mezzora, con la protezione 16 si scotterà dopo 8 ore (16 volte mezzora). Ovviamente questo avviene solo se il prodotto è buono ed è applicato nel modo giusto. A questo proposito, meglio acquistare la formulazio­ne in crema rispetto allo spray. E nel caso dei bambini, invece di rincorrerl­i per la spiaggia, è utile optare per indumenti anti UV (A e B), come cappellini e magliette, mettendo la protezione solo sulle parti scoperte. È un grave errore volere bambini abbronzati e “risparmiar­e” su di loro, scegliendo prodotti economici e usandoli male. Peraltro, e questo vale per tutti, dopo un bagno di 20-30 minuti, qualunque prodotto sparisce, anche il più stabile e resistente».

È molto importante sapere che non ci si abbronza in uno o due giorni. «Così c’è solo una redistribu­zione del pigmento presente nella pelle, pericolosi­ssima per la salute — sottolinea l’esperto —. Per abbronzars­i davvero, cioè produrre melanina nuova, serve almeno una settimana. Può essere una buona idea prendere integrator­i a base di betacarote­ne, vitamine e antiossida­nti, che aiutano a contrastar­e il danno ossidativo causato dai raggi UVA. E dopo l’esposizion­e è fondamenta­le spalmare una crema doposole o comunque idratante».

In acqua

Dopo un bagno di 20 o 30 minuti anche il prodotto più resistente sparisce

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