La truffa dei contributi Indagati in 120 per il sisma
Marche, attestavano falsamente di risiedere nelle zone del sisma. Truffa per mezzo milione
Si facevano dare i contributi destinati agli sfollati del terremoto senza averne i requisiti. La Guardia di finanza ne ha pizzicati 120, incrociando dati fiscali e medici, utenze, testimonianze, per stabilire chi aveva la propria dimora abituale nell’area colpita dal terremoto e chi stava barando. Hanno stimato un danno da mezzo milione di euro: ne hanno già sequestrati oltre 120 mila e il resto verrà sequestrato a breve.
L’hanno chiamata «Operazione Anubi», dal nome della divinità egizia con la testa di sciacallo, per rappresentare in maniera plastica come dovrebbe sentirsi chi approfitta, senza averne i requisiti, dei fondi destinati agli sfollati del terremoto: il Contributo di Autonoma Sistemazione che, in attesa della ricostruzione delle abitazioni inceppata da procedure impossibili e burocrazia, viene a tutt’oggi erogato a 38.668 persone e il soggiorno negli alberghi ancora pagato ad altre 2.341.
Ne ha pizzicati 120 la Guardia di finanza della tenenza di Camerino di sospetti «sciacalli», incrociando dati fiscali e medici, utenze e persino testimonianze. Come nel caso di un immigrato dell’est che, approfittando del caos doposisma, si è presentato in un hotel della costa adriatica che ospitava i terremotati ed è rimasto lì a pensione completa per un anno e mezzo. Finché la ex moglie non ha avvertito le autorità che la dichiarazione di autocertificazione che lui aveva compilato era mendace: la sua casa era intatta e fuori dall’area del terremoto, aveva solo voluto scroccare una vacanza da 22 mila euro. Non è il caso più eclatante, a sfogliare le carte dell’inchiesta si trova chi ha barato sul numero di componenti della famiglia, includendo congiunti all’estero da tempo o inventando parenti inesistenti per poter far salire il contributo che va dai 400 ai 900 euro a seconda della consistenza del nucleo familiare. E chi ha dichiarato di essere residente nel cratere del sisma, mentre viveva altrove da anni. Qualcuno addirittura fuori dall’italia. C’erano docenti che insegnavano in altre città. Villeggianti che spacciavano le seconde abitazioni per dimore principali.
I finanzieri hanno controllato i consumi delle utenze, verificato i luoghi di lavoro, controllato dove avevano compiuto visite specialistiche e pagato le tasse, per stabilire chi aveva la propria dimora abituale nell’area colpita dal terremoto e chi stava barando. Hanno stimato un danno da mezzo milione di euro: ne hanno già sequestrati oltre 120 mila e il resto verrà sequestrato a breve.
I reati contestati vanno dall’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, al falso ideologico, alla truffa aggravata fino all’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità: per chi ha percepito il Cas rimanendo nell’abitazione pericolante.
È un fenomeno che non ha lasciato nessuna zona immune. Indagini analoghe a queste, svolte dai finanzieri di Camerino in ogni città e paesino terremotato della provincia di Macerata, sono state avviate in tutte le Procure del cratere.
Purtroppo, potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Dagli ultimissimi dati della Protezione civile, in tutte le quattro regioni interessate dal sisma è ancora di 50.157 persone il bacino della popolazione
assistita. Di queste la stragrande maggioranza è quella che percepisce il Contributo di Autonoma Sistemazione: 27.356 persone soltanto nelle Marche; 5.300 in Abruzzo; 5.231 in Umbria e 781 nel Lazio. In albergo, sempre nelle Marche ce ne sono 1.466; 845 in Abruzzo; 18 nel Lazio e 12 in Umbria.
Un calcolo di quanto è stato speso finora, e quanto si continua a spendere ogni mese per chi avrebbe potuto rientrare in casa propria se fosse stato messo nella condizione di riparare subito almeno i danni lievi, andrà fatto al più presto. E qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di porre fine a questa emorragia di denaro pubblico. L’occasione in questi giorni, in cui al Senato si discute il provvedimento di proroga delle esenzioni fiscali, c’è. Non si può sprecare.