«Lo vedrò». «Non risulta» Il giallo dell’incontro tra il leader leghista e il Papa
Il ministro lo annuncia. Potrebbe avvenire senza udienza
CITTÀ DEL VATICANO Matteo Salvini forse incontrerà il Papa in settimana, o forse no: l’incontro l’ha annunciato lui come «probabile» in un’intervista e poco dopo il portavoce vaticano ha detto che non è fissata «alcuna udienza», ma non è da escludere che l’incontro avvenga senza che vi sia un’udienza programmata, cioè un colloquio concordato e preparato.
Il ministro dell’interno e vicepremier Salvini potrebbe incontrare il Papa al margine dell’udienza generale di domani, che è la Giornata mondiale del Rifugiato, o potrebbe vederlo giovedì all’aeroporto alla partenza o al rientro dalla visita al Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra. Infinite sono le risorse del protocollo diplomatico vaticano.
Risorse abbondantemente segnalate dai precedenti. Il 29 luglio 2013 Angelino Alfano aveva incontrato sulla pista dell’aeroporto di Ciampino Francesco che rientrava dal Brasile: allora Alfano era vicepresidente del Consiglio e ministro dell’interno, esattamente come oggi Salvini. Ma anche i premier Enrico Letta e Matteo Renzi ebbero incontri con Bergoglio all’aeroporto.
«Probabilmente avrò l’onore di incontrarlo questa settimana. Questo mi riempie di gioia»: sono state le parole con cui Salvini ha accennato all’incontro con il Papa, in un’intervista a Telelombardia. Parole compatibili sia con l’attesa di una vera e propria udienza, sia con la previsione di un incontro occasionale.
Sulla lontananza di Salvini da Francesco in materia di immigrazione abbiamo avuto un chiaro aggiornamento da quella stessa intervista. Gli hanno chiesto di commentare quanto il Papa aveva appena diffuso via Twitter in vista della Giornata mondiale del Rifugiato: «Condividiamo con gesti concreti di solidarietà il cammino dei migranti e dei rifugiati». E il ministro le ha commentate così: «Giustamente lui parla alle anime, parla del bene supremo, di tutti. Noi che siamo più piccoli e molto più legati ai problemi terreni, ai rifugiati garantiamo il necessario ma a coloro che non scappano dalla guerra ma che pensano che in Italia ci sia casa e lavoro per tutti ci permettiamo di dire, come fanno i francesi, gli spagnoli, gli austriaci, che non ce la facciamo ad aiutare tutti».
In altre occasioni — ma prima d’essere ministro — Salvini era stato più tranciante: «Quanti rifugiati hanno in Vaticano?», aveva risposto a chi gli chiedeva un commento ad altre parole di accoglienza dette da Francesco il 17 giugno 2015. In quell’occasione il Papa aveva invitato la folla di piazza San Pietro a «chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono le porte» e il leader leghista aveva protestato con decisione: «Noi non abbiamo bisogno di essere perdonati — disse — “perché non è possibile accogliere tutti”».
Ancora più pungente era stato a Pontida il 20 settembre 2016, quando aveva lodato una maglietta anti Bergoglio con la scritta «Il mio Papa è Benedetto» indossata da una parte dei manifestanti e aveva motivato così l’apprezzamento: «Io ricordo le parole di Benedetto XVI alla giornata dei migranti 2012: ha detto che
Condividiamo con gesti concreti di solidarietà il cammino dei migranti Papa Francesco
prima del diritto di emigrare va riaffermato il diritto a non migrare».
Il Papa ovviamente riceve tutti i governanti che ne fanno richiesta e non avrà «nessuna difficoltà» — dicono in Vaticano — a incontrare il nostro ministro dell’interno. Il 28 agosto 2016 Francesco aveva parlato con il premier dell’ungheria Viktor Orbán e il 24 maggio dell’anno scorso con Donald Trump. Riceve chi pratica i respingimenti come ogni altro e ovviamente approfitta dell’incontro per riaffermare il suo «insegnamento».
Con Salvini il Papa si trova invece d’accordo in materia di famiglia. Parlando domenica a Cinisello Balsamo il ministro degli Interni ha lodato a gran voce Francesco per quanto aveva detto sabato sulla famiglia, quando aveva ricordato che per la Chiesa è «famiglia» solo quella fondata sul matrimonio eterosessuale: «Ieri anche il Papa ha detto una cosa rivoluzionaria, cioè che la famiglia è fondata dall’unione di un uomo e una donna. Ringrazio Sua Santità che ha ribadito quello che è giusto: i bambini hanno bisogno di una mamma e di un papà».