«Mancano gli anestesisti, salta l’intervento salvavita» La mobilitazione dei social
Napoli, l’appello virale di una paziente: operazione tra 15 giorni
sindaco de Magistris. Nessuna risposta».
Per questo lei ha lanciato l’appello su Facebook?
«Sì, con il mio senologo ci siamo resi conto che con quei tempi d’attesa non ce l’avremmo mai fatta: il mio medico sarebbe andato in pensione molto prima del mio turno e io, probabilmente, sarei morta. Il post su Facebook è stata una rivoluzione. Non immaginavo una simile reazione, ma lo speravo».
Lei ha scritto anche al professor Michelino De Laurentiis, direttore del reparto di Oncologia medica senologica dell’istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale.
«Lui è stato molto gentile e disponibile: è bastato scrivergli una mail per ricevere immediatamente una risposta. Purtroppo le mie condizioni non sono quelle giuste per entrare a far parte dei protocolli di cura del professore. Devo essere operata e in fretta: il mio carcinoma maligno deve essere asportato».
Inizialmente le è stato detto che anche al Pascale la lista di attesa era di due mesi e mezzo, ma nel frattempo la notizia è esplosa e lei è stata subito messa in lista?
● Maria Dolores Peduto (foto), 55 anni, ha un tumore al seno ma il suo senologo le ha detto di non poterla operare per mancanza di anestesisti nella struttura
● Lei ha lanciato un appello sui social: tra 15 giorni sarà operata
La nota
La Regione replica: «Allarme ingiustificato e irresponsabile del medico curante»
«Sì, d’improvviso il mio caso è diventato urgente e oggi (ieri per chi legge, ndr) sono stata visitata da uno specialista della Chirurgia Oncologica Senologica del Pascale. Mi hanno detto che sarò operata tra 15 giorni: ne sono felice, ma non voglio privilegi. E a quelli che non hanno utilizzato i social network cosa succederà? Moriranno di cancro aspettando un intervento? Non trovo neppure giusto che per curarsi si debba andare a Milano. E se uno non ha i soldi, che fa? Muore?»
La regione Campania in un comunicato parla di «false notizie» e di «allarme ingiustificato e irresponsabile del medico curante»: come replica?
«Se la prendono con un medico onesto e coscienzioso, invece di ammettere le loro gravissime carenze. Non a caso il ministro della salute Giulia Grillo ha annunciato un’ispezione. La verità è che nessuno deve essere trattato come hanno fatto con me. Non siamo carne da macello».
In chirurgia oncologica le hanno detto che si salverà?
«Ora dovranno verificare con la scintigrafia ossea se in questi mesi il tumore si è esteso ad altre parti del corpo. Mi hanno detto che ci sono buone speranze. Una volta operata, si vedrà se servono la chemio e la radioterapia. Ma qui non conto solo io: voglio far sapere al mondo come siamo trattati noi malati».
Nel frattempo altri meno «fortunati» di lei restano in lista d’attesa di un intervento chirurgico...
«Non desidero favoritismi né tantomeno notorietà, voglio solo che si riconoscano i diritti del malato. Noi malati di cancro non possiamo aspettare che assumano anestesisti, noi vogliamo sopravvivere al nostro male».