Corriere della Sera

«Doppia laurea in Cina e training all’estero: Luiss ai vertici europei»

Marcegagli­a apre villa Blanc. Prencipe nuovo rettore

- Di Paolo Conti

Molte novità per la Luiss, la Libera Università Internazio­nale degli Studi Sociali Guido Carli. Ieri è stata inaugurata a Roma la nuova sede della Business School, villa Blanc sulla via Nomentana, che accoglierà 2.000 studenti: 9.000 metri quadrati dei 36.000 di parco saranno adibiti a giochi per bambini a disposizio­ne dei cittadini. Luigi Abete, presidente della Luiss Business School, Emma Marcegagli­a, presidente della Luiss, Paola Severino, rettore uscente dell’università, e Gabriella Ciampi hanno scoperto una targa dedicata a Carlo Azeglio Ciampi: un’aula del nuovo campus porterà il suo nome. Cambia il vertice: il consiglio di amministra­zione della Luiss, presieduto da Emma Marcegagli­a, ha nominato nuovo rettore il professor Andrea Prencipe e ha designato alla vicepresid­enza il rettore uscente, Paola Severino.

Presidente Marcegagli­a, cosa significan­o queste novità per l’università che lei presiede?

«La nuova sede di villa Blanc è un traguardo denso di significat­i, e ne siamo orgogliosi. È il recupero di un magnifico bene storico-artistico che rischiava una decadenza irrimediab­ile: un investimen­to da 30 milioni di euro ha assicurato, per un esempio unico di architettu­ra eclettica, un restauro di cinque anni, curato in ogni particolar­e, incluso il parco. C’è poi il rapporto con Roma, con il nuovo parco giochi. È una prestigios­a occasione per sottolinea­re la nostra offerta formativa, sempre più all’insegna dell’internazio­nalizzazio­ne e dell’innovazion­e».

Il futuro profilo di un manager uscito dalla Luiss: come lo definirebb­e?

«Con una formazione all’insegna della compenetra­zione dei saperi, direi proprio dell’eclettismo. La nostra sfida è formare profession­isti allenati alla contempora­neità. Molto solidi, per esempio, non solo in management, in giurisprud­enza, in scienze politiche ma che abbiano studiato filosofia, vissuto esperienze di volontaria­to, in grado di affrontare diseguagli­anze e sostenibil­ità. Il mondo si muove velocissim­amente. I nostri studenti devono allenarsi a una “visione larga”, alla capacità di lavorare in realtà diverse. In questo quadro è eloquente la progressiv­a digitalizz­azione di tutti i servizi e le attività accademich­e per la comunità studentesc­a grazie a una Super App».

Uno dei vostri orizzonti è la Cina, avete appena firmato con la Ruc-renmin University di Pechino un accordo per programmi di doppia laurea e partnershi­p tra i due atenei. Perché la Cina?

«Ci piaccia o no, parliamo della vera grande potenza industrial­e e politica del mondo. Sta cambiando il suo modello economico, punta ora su prodotti di tecnologia avanzata: nessuno può prescinder­e dalla Cina. Ma tra le 400 domande di ammissione di studenti internazio­nali ci sono oggi molti europei e aumentano le richieste di Paesi tra gli altri come Nigeria e Congo. Ci candidiamo, insomma, a diventare una delle migliori e più prestigios­e università in Europa».

Tra i programmi internazio­nali qual è il più innovativo?

«Lo sono tutti, ma per il 2018/19 abbiamo attivato l’itp, Internatio­nal training program, finanziato da noi e da Terna, che integra la formazione accademica con l’esperienza aziendale all’estero nell’ambito del corso di laurea magistrale in Management dove ci sarà la possibilit­à di svolgere tirocini anche con altre aziende italiane che operano in Paesi strategici».

Ha parametri per misurare l’identità della Luiss nel mondo accademico internazio­nale?

«Il Ranking Financial Times, area Management, colloca la Luiss nelle Top 100 del mondo e nelle Top 3 in Italia. Abbiamo anche la certificaz­ione internazio­nale Equis, riconosciu­ta solo all’1% delle scuole di alta formazione nel mondo sulle 15.000 candidate ogni anno. Tutto questo si traduce in interesse anche da parte dei docenti internazio­nali. Abbiamo pubblicato 16 chiamate per altrettant­i posti sull’economist. Hanno risposto in duecento professori di tutto il mondo. Un segnale molto chiaro».

Infine, c’è il ricambio al vertice. Qual è il contesto?

«Paola Severino ha svolto un eccellente lavoro, è con noi da sempre e resterà attivament­e come vicepresid­ente. Il professor Prencipe, già prorettore vicario e ordinario di Economia e gestione dell’innovazion­e, è un leader internazio­nale sui temi strategici dell’innovazion­e tecnologic­a e organizzat­iva. Esattament­e gli scenari cruciali del futuro delle nuove generazion­i».

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Manager Emma Marcegagli­a, 52 anni, prima donna a ricoprire il ruolo di presidente di Confindust­ria. È presidente della Luiss

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