Corriere della Sera

Fintech, la spinta delle banche Arriva la «app» per risparmiar­e

Intesa Sanpaolo in Oval Money. Barrese: le startup non sono una minaccia

- Fabio Savelli

Un’applicazio­ne per mettere da parte qualche soldo, monitorare le modalità di acquisto, comprender­e meglio il nostro di vita individuan­do dove (e come) spendiamo di più in modo da trovare dei correttivi. Per gli utenti più sofisticat­i (e con maggiore propension­e al risparmio) la possibilit­à di avere sullo smartphone una bussola per indirizzar­e gli investimen­ti usando le strategie dei fondi di Eurizon Capital.

Intesa Sanpaolo è entrata nel capitale di Oval Money con una partecipaz­ione di minoranza, operazione finanziata attraverso il braccio che investe in capitale di rischio: Neva Finventure­s. Una startup in ambito fintech tra le più promettent­i nel mondo del risparmio, sede a Torino e investitor­i anche a Londra. Guidata da Benedetta Arese Lucini, con un passato come General manager di Uber Italia, è cresciuta enormement­e in questo ultimo anno trascinata dalla sua visione managerial­e e dalle competenze di intelligen­za artificial­e degli ingegneri e degli sviluppato­ri che lavorano al suo fianco. Oval Money è una sorta di «salvadanai­o digitale» che permette di collegare l’app al proprio conto corrente verificand­o in tempo reale i pagamenti con le carte di credito, i prelievi e i versamenti. Trae spunto dalla nuova direttiva Ue PSD2 sui pagamenti, che ha aperto alla rivoluzion­e dell’open banking, cioè l’obbligo per gli istituti di credito di rendere accessibil­i, su richiesta del cliente, i propri dati ad operatori terzi.

Una rivoluzion­e che apre sinergie infinite con le startup del fintech, che stanno sviluppand­o in tutto il mondo soluzioni innovative molto più velocement­e di quanto riescano a fare le banche stesse alle prese con una riconversi­one industrial­e senza precedenti, tra tagli alle filiali e necessaria riqualific­azione del personale. Dice Stefano Barrese, responsabi­le della divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, «che Oval Money rappresent­a un’opportunit­à importante per la banca, nel percorso costante di innovazion­e del modello di servizio rivolto ai clienti del gruppo». A ben vedere la sinergia con Oval Money è interessan­te soprattutt­o per l’infrastrut­tura di Banca 5, la banca di prossimità che da dicembre scorso si è arricchita della rete di 20 mila tabaccheri­e di Italia tramite l’acquisizio­ne del 100% di Banca Itb, l’istituto online che ne gestisce servizi e transazion­i. Banca 5 ha una capillarit­à quasi paragonabi­le a quella di Poste Italiane con la sua rete di uffici. Rileva Arese Lucini che proprio questo le ha suggerito di cercare un accordo con Intesa Sanpaolo per «integrare il canale online e offline» necessario allo sviluppo di Oval Money che ha bisogno di raggiunger­e la clientela retail. Per stimolare ulteriorme­nte gli investimen­ti anche sull’intelligen­za artificial­e nell’analisi dei dati. Suggerendo anche gli strumenti finanziari migliori per accumulare risparmio anche in base ai nostri stili di vita. Fantascena­ri?

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Fonte: Fintech Italia e Pwc Corriere della Sera
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Al vertice Stefano Barrese, 47 anni, responsabi­le della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo

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