«Finita l’era dei dischi Meglio andare in tour»
A 90 anni Burt Bacharach continua a girare il mondo «Compongo ancora: così sto con i piedi per terra»
I l 12 maggio scorso Burt Bacharach ha compiuto 90 anni: «Ero in South Carolina per la cerimonia di laurea di mia figlia. Ci siamo laureati insieme, insomma, ed è così che abbiamo festeggiato: passando una settimana sulla costa, in famiglia, prima di tornare in California a lavorare». Il grande compositore lo racconta con semplicità, forse perché a una leggenda della musica che in oltre 60 anni di carriera ha collezionato tre premi Oscar, sei Grammy Awards, decine di classici che hanno svettato nelle classifiche e canzoni incise da oltre mille artisti, i numeri non fanno impressione. Anche il tour estivo che lo porterà in Europa con due tappe in Italia (il 23 luglio a Milano e il 25 a Ostia Antica) non ha intenti celebrativi: «È soltanto un altro tour», minimizza.
Quello che gli sta a cuore a dispetto della cifra tonda e di un repertorio impressionante, è continuare a scrivere musica: «Sto lavorando a un paio di pezzi per Elvis Costello — Gli Oscar (1921 – 2012) per il film «Butch Cassidy and the Sundance Kid» (nella foto i due durante la cerimonia) e per il film «Arturo» (1981) racconta —. Comporre mi tiene con i piedi per terra perché in questo Paese abbiamo fatto un bel disastro». Il riferimento va dritto alle politiche del presidente americano Donald Trump che però non chiama mai per nome: «Credo che la gente in Europa stia guardando la nostra Nazione chiedendosi “ma sono matti? Com’è possibile che abbiano eletto presidente quell’uomo?”».
La musica, allora, scende in campo: «Uno dei motivi per cui continuo a fare concerti è perché abbiamo questa nuvola sulla testa che ci ricorda costantemente quel che sta succedendo — spiega —. Il cambiamento climatico, l’accordo di Parigi o con l’iran a cui stiamo venendo meno, le politiche sull’immigrazione. Lui sta facendo tutto quello che può per inquinare».
Sul palco, Bacharach affronta queste questioni mantenendo l’eleganza: «Il mio ruolo durante i concerti non è attaccarlo come ha fatto De Niro qualche giorno fa. Quel che faccio io è piuttosto dedicare un brano alla popolazione del Porto Rico, ricordando che sono cittadini americani e non hanno acqua, né elettricità. Magari per un momento possono sentirsi meglio».
Continuare a fare concerti,