Neymar, falli e Var Una Seleçao di dubbi
SAN PIETROBURGO Il Brasile non cerca alibi. Ma la Seleçao, che ha fallito la vittoria all’esordio dopo 40 anni, in realtà frigge. E la Federazione (Cbf) annuncia l’invio di una lettera di reclamo alla commissione arbitrale in cui si esprime «stupore» per il gol svizzero. La spintarella di Zuber a Miranda per i brasiliani sarà stata anche leggera, ma è evidente e decisiva nello sviluppo dell’azione. Dubbi anche sul fallo da rigore di Schar su Gabriel Jesus. In sostanza i brasiliani chiedono quale criterio segue la Var. Tutto sommato una domanda legittima, dopo che le scelte della video assistenza, guidata domenica sera a Rostov dall’arbitro Valeri, sono state giudicate valide dalla Fifa.
Non fosse bastato quell’unico tiro in porta finito in gol, il Brasile si lamenta (in questo caso non in via formale) anche per i 19 falli subiti, 10 dei quali sono finiti sulle caviglie di Neymar, in campo 90’ in una partita ufficiale dopo tre mesi e mezzo, che ha finito con i calzettoni strappati e il ghiaccio per alleviare il dolore delle botte.
«Ma né il gol né l’atteggiamento della Svizzera giustificano il resto della prestazione», ha sottolineato Tite, che tiene al guinzaglio la cultura del lamento. In questo senso la gestione del dopo partita è stata abbastanza esemplare, con tutti i big della squadra che si sono pazientemente concessi ai microfoni di mezzo mondo senza esasperare i toni.
Che poi Neymar non sia contento dell’apertura della stagione della caccia è evidente: «Non devo dichiarare nulla, devo solo cercare di giocare a calcio. Chi prende la decisione è l’arbitro: gli svizzeri si sono dati regolarmente il cambio per fare fallo (3 sono stati ammoniti proprio per interventi su Neymar, ndr). Ma se l’arbitro non si accorge di questo...». Allora è meglio scrivere una lettera. Anche perché costaricani e serbi, prossimi avversari, non sono dei teneroni.