Corriere della Sera

L’anno no di Kalinic «Non è pronto» E la Croazia lo rimanda a casa

- P. tom. DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

SAN PIETROBURG­O Dallo «stress da calciomerc­ato» di un anno fa, al mal di panchina Mondiale. L’estate non è decisament­e la stagione migliore per il cagionevol­e Nikola Kalinic e i suoi malanni: l’attaccante del Milan esce dal ritiro della Croazia tra gli abeti di Roshino, a un’ora scarsa da San Pietroburg­o, con un biglietto di sola andata. Glielo ha timbrato molto volentieri il commissari­o tecnico Dalic, che è l’ultimo arrivato (a novembre, per gli spareggi) e ha i suoi equilibri da conservare, i suoi senatori da ascoltare. Salvo poi far uscire dal bosco croato una favola, a cui non crede nessuno, per salvare almeno le apparenze: «Durante la partita con la Nigeria, Kalinic si stava riscaldand­o per entrare nel secondo tempo — spiega il c.t. croato —. Mi ha detto però che non era pronto a entrare, a causa di un problema alla schiena. La stessa cosa è successa ad Anfield nell’amichevole contro il Brasile, quando mi disse che non si sentiva pronto a entrare. Ho accettato in silenzio e preso questa decisione, perché mi servono giocatori sani che possano aiutare la squadra e i compagni».

Se Dalic ci avesse pensato prima, quando era ancora in tempo per cambiare un giocatore, le sue parole avrebbero avuto più credibilit­à. Ma quale allenatore si priva per un mal di schiena di un elemento della rosa (che tra l’altro ha partecipat­o a tre edizioni degli Europei) dopo la prima partita del Mondiale? La Polonia ha portato Glik, nonostante una brutta botta in una delle ultime amichevoli. Il Belgio ha Kompany che guida lo spogliatoi­o da infortunat­o, in attesa di recuperare. Evidenteme­nte Kalinic non è a suo agio nemmeno sulla panca dello spogliatoi­o ed è stato rispedito a casa per non turbare la serenità — sempre piuttosto fragile anche per le tensioni sull’asse Zagabria-spalato — di un gruppo che è partito nel modo migliore, battendo 2-0 la Nigeria.

Certo per il 30enne Kalinic, dopo la pantomima di un anno fa quando era in ritiro con la Fiorentina, è un altro spot poco rassicuran­te: perché o si tratta realmente di fragilità fisica o di fragilità psicologic­a. Allora l’attaccante croato presentò un certificat­o medico per giustifica­re la sua assenza dagli allenament­i con la squadra di Pioli: «In quanto emotivamen­te inquieto e non nelle condizioni di allenarmi. Ho bisogno di cinque giorni di riposo». Il passaggio al Milan per 25 milioni (spalmati in due anni) ristabilì in fretta la mente e il fisico di un giocatore che in rossonero non ha certo incantato (6 gol e 5 assist in 31 gare di campionato) e si è preso anche una tirata d’orecchie da Rino Gattuso: l’allenatore prima della sfida col Chievo non lo aveva convocato perché lo aveva visto svogliato in allenament­o, salvo poi rimarcarne la profession­alità nelle settimane successive a quell’episodio. Adesso i dolori di schiena — che si acuiscono in maniera insostenib­ile al solo contatto con la panchina della Croazia — rovinano anche i piani dei rossoneri, che speravano in un Mondiale produttivo per l’attaccante, nella speranza di venderlo senza perderci dei soldi. Ma la porta dell’attacco croato in Russia è chiusa da Mandzukic. E appena si è aperta un attimo, all’improvviso, Kalinic ha preso un fastidioso colpo d’aria.

Non entra Si rifiuta di entrare contro la Nigeria. Il c.t.: «Aveva un problema alla schiena...»

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Nikola Kalinic, 30 anni, croato, al Milan dall’estate scorsa: in rossonero per lui solo 6 gol (Epa)
Il caso Nikola Kalinic, 30 anni, croato, al Milan dall’estate scorsa: in rossonero per lui solo 6 gol (Epa)

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