Corriere della Sera

Il Mondiale in tv funziona, forse grazie all’italia

- Di Aldo Grasso

Mediaset sugli scudi dell’auditel grazie ai Mondiali di calcio. Meglio di così non poteva andare: la partita Brasile-svizzera ha raccolto 7.461.000 spettatori, pari al 36,3% di share. Siamo a giugno, molte trasmissio­ni hanno già chiuso bottega (abitudine tipicament­e nostrana nonostante sia un mese ancora di alta platea televisiva), così i Mondiali di calcio possono fare il pieno d’ascolti: la gente guarda il calcio anche senza l’italia. L’acquisto dei diritti è stata una buona mossa per Mediaset, non solo in termini di ascolto globale, ma anche per le diverse fasce d’ascolto che privilegia­no il target commercial­e. È stata anche un’occasione per mettere in piedi una squadra di inviati, telecronis­ti e commentato­ri non certo inferiori alla Rai (per questo, forse, ad alcuni volti della Rai, non resta che sfogarsi sui social dimostrand­o ben poca classe). Chissà se a viale Mazzini sono pentiti! A novembre dello scorso anno, l’a.d. Mario Orfeo aveva affermato che la Rai avrebbe partecipat­o all’asta senza però svenarsi: «L’eliminazio­ne dell’italia oltre a essere un dispiacere per noi tifosi, cambia la scelta sui diritti. È una scelta commercial­e, non di servizio pubblico». Mediaset ha preso, è il caso di dirlo, la palla al balzo, complice anche la non partecipaz­ione di Sky all’asta. Com’è noto, l’agcom, l’autorità garante delle comunicazi­oni, ha compilato la lista «di eventi considerat­i di particolar­e rilevanza per la società» da trasmetter­si «su un palinsesto gratuito senza costi supplement­ari». Fra questi ci sono le Olimpiadi, il Giro d’italia, «la finale e tutte le partite della Nazionale italiana nel Campionato del mondo di calcio». Dunque, era una partita fra Rai e Mediaset cui l’azienda pubblica si è sottratta. Uno dei motivi per cui il Mondiale è così seguito potrebbe essere proprio la mancanza dell’italia. Mi spiego meglio: senza l’italia la visione è più rilassata. Vada come vada si assiste a un evento sportivo, a una festa. È solo un’ipotesi, per spiegare una sorpresa.

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