In rosso l’auto elettrica di Parigi E Hidalgo e Bolloré litigano
Autolib’ in perdita di 233 milioni, la sindaca decide lo stop al progetto
Le piccole, veloci e spesso sporche auto elettriche grigie che dal 2011 facevano parte del paesaggio urbano di Parigi nei prossimi giorni scompariranno dalle strade della capitale, e degli altri 102 comuni partner del sistema Autolib’. Il consorzio misto ha deciso ieri la risoluzione anticipata del contratto tra Parigi e il gruppo Bolloré.
Per Vincent Bolloré che sette anni fa aveva lanciato il progetto, e per sua figlia Marie che ha la delega sul business delle batterie elettriche (oltre a essere consigliera di Mediobanca), si tratta di una brutta sconfitta, innanzitutto di immagine. Bolloré puntava a fare di Autolib’ una vetrina dell’efficienza delle sue batterie LMP (litio-metallo-polimero), una tecnologia sviluppata in modo autonomo dalla filiale del gruppo Bolloré, Blue Solutions. Dopo le prime settimane di rodaggio il sistema ha dimostrato di funzionare bene: si prenotava l’auto e anche la stazione di destinazione sullo smartphone, senza avere il problema del parcheggio, per un costo competitivo con il taxi (circa 4 euro per una ventina di minuti, dopo un abbonamento annuale di 140 euro). Oggi nella regione parigina circolano circa quattromila veicoli Autolib’, usati da 150 mila abbonati. Bolloré ha esportato i sistema anche a Lione, Bordeaux, Torino, Los Angeles.
Ma è a Parigi, il fiore all’occhiello dell’idea Autolib’, che i conti non tornano. Il contratto avrebbe dovuto durare almeno fino al 2023 e fruttare almeno 56 milioni l’anno. Nelle settimane scorse invece il gruppo Bolloré ha presentato perdite per 233 milioni, chiedendo a Parigi e agli altri comuni limitrofi di ripianarle.
La sindaca Anne Hidalgo non ha avuto esitazioni a schierarsi contro Vincent Bolloré e sua figlia Marie, rompendo una delle tante amicizie politiche esibite da Bolloré negli ultimi anni: dopo essere stato vicinissimo al presidente di destra Nicolas Sarkozy, tanto da invitarlo sul suo yacht pur di aiutarlo (invano) a salvare il matrimonio con la seconda moglie Cécilia, Vincent Bolloré aveva stretto ottimi rapporti con la socialista Hidalgo. «Che le città sovvenzionino un offerta di trasporto pubblico, ci può stare - ha detto Hidalgo a Les Echos -. Ma la somma chiesta da Bolloré è stravagante. È fuori questione che Parigi e gli altri comuni, cioè i contribuenti, se ne facciano carico». Diversa la versione di Marie Bolloré: «Il comune di Parigi poteva rifiutarsi di pagare i 233 milioni senza per questo votare lo stop di Autolib’ - ha detto a Le Monde -. Chiedendo quella somma noi non speravamo davvero di ottenerla, ma di aprire delle trattative». Trattative che Hidalgo ha già aperto con altri, da Renault a Peugeot Citroën.