Nave a Malta, Europa divisa
Caso Lifeline, patto segreto Conte-macron. Ma Berlino, Madrid e L’aia frenano
La nave Lifeline davanti a Malta ma l’europa resta divisa sull’accoglienza dei 233 profughi a bordo. Patto segreto tra il premier Giuseppe Conte e il francese Emmanuel Macron per dividere i migranti fra gli Stati Ue, ma arriva il «no» di Spagna, Germania e Olanda. «Risponderemo sempre agli Sos» garantisce la Guardia costiera.
ROMA A largo di Malta la Lifeline ha atteso ieri, per tutta la giornata, di sbarcare a La Valletta i 233 migranti a bordo. Dall’italia giungevano segnali di una imminente fine del braccio di ferro, ma a tarda sera la situazione era ancora in stallo perché non tutti gli Stati europei hanno accettato la distribuzione degli stranieri. Ad accendere la speranza era stato, in mattinata, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «La nave della ong Lifeline attraccherà a Malta». Una soluzione, diceva una nota, concordata in una telefonata con il presidente Muscat: «l’italia farà la sua parte e accoglierà una quota dei migranti a bordo». Dunque, solo una quota in coerenza con il principio «chi sbarca sulle coste italiane, spagnole, greche o maltesi, sbarca in Europa».
Un accordo che, nelle intenzioni del governo, dovrebbe fare da apripista rispetto al vertice europeo che comincia domani ed è stato preceduto da una cena riservata e «informale» tra Conte e il premier francese Emmanuel Macron, avvenuta alla Casina Valadier di Roma lunedì sera. Una cena che ha sbloccato il caso della Lifeline. E del resto ieri da Bruxelles giungevano parole di solidarietà: «Non è giusto che sia solo un Paese dell’ue a ricevere tutte queste navi». Il presidente Sergio Mattarella ha ricordato: «Nel dna degli italiani vi è la solidarietà». E inizialmente Salvini era entusiasta: «E due» twittava di gioia ricordando «la ong Aquarius già spedita in Spagna», rimarcando che la «nave verrà posta sotto sequestro» e annunciando che d’ora i poi saranno benvenuti in Italia «solo donne e bambini fuggiti dalla guerra».
La soddisfazione, però, è via via sfumata. Prima la smentita di Malta sull’attracco: subordinato alla redistribuzione dei migranti, E dunque all’ok dei Paesi coinvolti, tra cui Spagna, Germania e Olanda che non arrivavano. Poi le parole del premier francese: «Non c’è una crisi migratoria in Italia». «Allora apra le porte di casa sua ai 9 mila immigrati che la Francia si era impegnata ad accogliere dall’italia — ha reagito Salvini —, troppo facile farsi la foto col Papa senza rispettare gli accordi. L’arroganza francese non va più di moda in Italia». Nei prossimi giorni una delegazione del Viminale si recherà in missione in Niger per aiutare le autorità locali a ripristinare i controlli alle frontiere nella speranza di riattivare anche la missione militare.
La missione in Niger Una delegazione del Viminale si recherà in missione in Niger per aiutare le autorità locali