Stop ai vitalizi, tagli per 40 milioni Dubbi di Casellati: si toccano i diritti
Nella delibera di Fico riduzioni per 1.338 ex deputati. Che annunciano la class action
ROMA I calcoli del collegio dei questori prevedevano 17,6 milioni di risparmi, ma Roberto Fico ha chiesto e ottenuto l’aiuto dell’inps, e dell’istat, e alla fine il pacchetto di tagli sfornato nella delibera presentata ieri all’ufficio di presidenza contempla, secondo le previsioni, fino a 40 milioni di euro risparmiati all’anno. E sottratti, con provvedimento retroattivo, più a ex parlamentari peones e passati di sfuggita dalla Camera, che ai dinosauri della politica, che hanno campato 5 o 6 legislatura tra i divanetti del Transatlantico.
Una misura che rischia di non essere replicata al Senato. La presidente di Palazzo Madama Elisabetta Casellati (Forza Italia), interviene infatti auspicando «soluzioni condivise» e ribadendo di avere «qualche perplessità sul fatto di poter incidere sui diritti acquisiti». Perché «il taglio dei vitalizi significa incidere sullo status di persone che magari oggi possono avere anche un’età rilevante e che si trovano improvvisamente ad avere uno stipendio magari inferiore al reddito di cittadinanza».
Ricorsi e denunce
Frecciata ai 5 Stelle, che esultano. «Oggi è un giorno storico», dice Fico. «È la fine della casta», chiosa Riccardo Fraccaro. «Ci dicevano che era impossibile e invece abbiamo portato la delibera in tre settimane e l’approveremo in due», aggiunge Luigi Di Maio. Che annuncia: «Dopo i vitalizi toccherà alle pensioni d’oro. Fissiamo il tetto dai 4 mila ai 5 mila euro: tutti quelli che prendono 25mila-30mila euro al mese non possono più prendere quei soldi».
Entusiasmo non condiviso dagli ex parlamentari, che in una conferenza stampa denunciano un atto ritenuto «incostituzionale», perché tocca i diritti acquisiti. E minacciano azioni civili e amministrative verso ciascun membro dell’ufficio di presidenza (Fico ha detto che non si avvarranno dell’insindacabilità). È stato Tito Boeri, presidente dell’inps, a fornire le «basi metodologiche per il calcolo». Anzi, per il ricalcolo, visto che sono state prese in considerazione 1.405 posizioni. Dopo il trattamento, risulta la riduzione del vitalizio per 1.338 deputati, mentre per 67 ne conseguirebbe un aumento. Che però viene sterilizzato dalle clausole di salvaguardia, poste verso l’alto (semplicemente, non si può superare l’importo del precedente assegno «pro rata») e verso il basso. Con due soglie minime: 980 euro mensili e 1.470 euro (se il ricalcolo supera del 50 per cento il già goduto). Restano fuori, per ora, due misure che erano previste. Una di tutela delle vedove e dei vedovi degli ex parlamentari (che prenderanno il 60 per cento circa dei vitalizi, con la reversibilità). E lo stop ai vitalizi per i condannati in via definitiva (stralciato e rinviato, per timori di ricorsi).
Chi sarà coinvolto
Di Maio non si preoccupa dei ricorsi: «Sono uno schiaffo alla miseria». Fico: «I vitalizi sono un privilegio rubato». Mara Carfagna, che pure è favorevole al ricalcolo, dice «no alla rapina di Stato contro le vecchiette rimaste vedove».
Alla Camera si aggirano diversi ex parlamentari, quasi tutti sconosciuti, che fanno complicatissimi calcoli. Dai tagli resteranno fuori big come Arnaldo Forlani (6 mila euro di vitalizio) e Paolo Cirino Pomicino (5.600). Gianfranco Fini dovrebbe scendere da 11 mila a 10 mila. Addirittura Giorgio Bogi (Pri, poi Ds) avrebbe visto aumentare il vitalizio del 140 per cento, se non ci fosse stato il tetto. Verranno invece colpiti soprattutto gli ex che hanno fatto una legislatura o meno. Ilona Staller vedrà dimezzato e portato al minimo il suo vitalizio. Ma anche un pezzo della storia e della politica di questo Paese, Rossana Rossanda, 94 anni, vedrà scendere la sua «pensione» da 2.000 euro al minimo. Gli emendamenti al testo potranno essere presentati fino al 5 luglio. Poi si voterà, a maggioranza semplice.
D Testo incardinato. L’ufficio di presidenza potrà presentare proposte di modifica entro il 5 luglio. Poi si voterà R. Fico
Ora tocca alle pensioni d’oro, è lo stesso principio. Fissiamo il tetto a 4-5 mila euro al mese L. Di Maio
Si incide sui diritti acquisiti di chi ha un’età e si ritrova con un assegno magari inferiore al reddito di cittadinanza E. Casellati