Giochi 2026, Appendino aspetta Di Maio E apre ai ribelli
La sindaca Chiara Appendino prende tempo, aspetta che sotto la Mole arrivi il leader Luigi Di Maio a mettere pace tra lei e la sua maggioranza in rivolta contro la candidatura olimpica di Torino 2026. E nel frattempo si piega alle richieste dei consiglieri comunali pentastellati che due giorni fa l’hanno messa in minoranza fino a a farle minacciare le dimissioni e ieri sera, per quasi quattro ore, hanno smontato punto per punto il dossier torinese preparato da Alberto Sasso, l’architetto amico di Beppe Grillo. «Questa è una proposta, può essere modificata per renderla compatibile alle cinque stelle del Movimento», si sentono dire gli eletti M5S in Sala Rossa. E così inizia una trattativa sui dettagli del progetto, in attesa che Di Maio arrivi nel fine settimana, probabilmente già sabato, per cercare una mediazione. L’obiettivo è arrivare al Coni con un dossier che «racchiuda i valori propri della cultura politica del Movimento 5 Stelle», recita una nota del gruppo al termine della riunione, che si dice ancora «dubbioso sull’opportunità di avanzare una candidatura». La sindaca accetta insomma di discutere con i duri e puri eventuali paletti che possano rendere politicamente digeribile l’olimpiade, ma non è detto che questi siano accettabili anche per il Cio. Per il memento scatta la tregua: «Ma decideremo entro il primo luglio».