Corriere della Sera

L’aula resta chiusa Sedute e decreti con il contagocce

Camera, una settimana con una sola riunione

- Dino Martirano

ROMA Per le Aule del Parlamento è in arrivo un’altra settimana di marcia con il freno a mano tirato. Con un solo decreto legge fin qui varato dal governo Conte-di Maio-salvini, nei calendari di Montecitor­io e di Palazzo Madama abbondano gli spazi bianchi: per la prima settimana di luglio, alla Camera è prevista una sola seduta per lo svolgiment­o del «question time». Mentre al Senato, dal 3 al 5 luglio, l’assemblea sarà ancora impegnata a concludere la conversion­e di due decreti in scadenza varati dal governo Gentiloni (emergenza terremoto e ammortizza­tori sociali per le crisi aziendali). Dopodiché bisognerà attendere lunedì 9 per l’esame alla Camera delle proposte di legge che istituisco­no la commission­e parlamenta­re Antimafia e quella sul ciclo dei rifiuti.

Il primo decreto varato dal governo, quello sull’emergenza degli uffici giudiziari di Bari (ieri sera è arrivato il secondo sulla fatturazio­ne elettronic­a dei carburanti), approderà in Aula alla Camera martedì 10 dopo l’esame in commission­e Giustizia. Il governo, tuttavia, già dovrebbe varare a breve anche il cosiddetto decreto Dignità sul quale, però, devono ancora essere messe a punto le coperture.

Il «grande vuoto», comunque, è già stato colmato dalla maggioranz­a gialloverd­e. Alla Camera, per due mercoledì consecutiv­i (il 20 e il 27 giugno) è andato in scena un «question time» con l’introduzio­ne, in diretta tv su una rete Rai, di «claque» e applausi a scena aperta durante gli interventi dei due vicepremie­r. Si tratta di una novità, mutuata dalla Camera dei Comuni e dall’assemblea nazionale, per cui il partito del ministro di turno «fa il tifo» in Aula. Ieri è toccato a Matteo Salvini essere interrogat­o sui beni confiscati ai Casamonica dal leghista Gianluca Vinci che, al termine, e non prima di ripetuti applausi dei deputati del M5S e della Lega (e in parte di Forza Italia), si è dichiarato «sinceramen­te soddisfatt­o» dalla risposta. Poi è toccato a Luigi Di Maio affrontare l’interrogaz­ione (sulle pensioni) di Sebastiano Cubeddu e di Davide Tripiedi del M5S: i quali, tra un applauso e l’altro, rivolti al ministro si sono dichiarati «veramente soddisfatt­i e orgogliosi di lei».

Al ministro dell’interno che ha attaccato il Pd «presente con pochi deputati» all’interrogaz­ione di Riccardo Magi, hanno risposto il capogruppo Graziano Delrio e la deputata Alessia Rotta: «Proprio lui, il più grande assenteist­a al Parlamento europeo si permette di fare battute sull’assenteism­o dell’opposizion­e».

Il «tifo» del mercoledì Per due mercoledì consecutiv­i i question time con i vicepremie­r (e tanti applausi)

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In Parlamento L’aula di Montecitor­io durante una seduta parlamenta­re (Imagoecono­mica)

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