Corriere della Sera

Lascia Kennedy, la Corte svolterà a destra

Si ritira il decano dei giudici supremi, ago della bilancia. Ora Trump potrà dare il suo indirizzo

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE G. Sar.

WASHINGTON Con una lettera di sette righe indirizzat­a a Donald Trump il giudice Anthony Kennedy mette fine a 31 anni di servizio nella Corte Suprema degli Stati Uniti. Kennedy, 81 anni, lascerà il prossimo 31 luglio. Il suo ritiro era atteso da molti mesi, ma la comunicazi­one ufficiale di ieri ha comunque scosso la cittadella politica di Washington. Come si è visto martedì 26 giugno, con la sentenza sul «Muslim Ban», il ruolo della Corte Suprema può diventare fondamenta­le in una fase di conflitto permanente, anche sul piano giuridico.

Il presidente e il partito repubblica­no hanno ora la possibilit­à di spostare gli equilibri del collegio verso posizioni ancora più conservatr­ici. La Corte suprema è formata da nove togati. Quattro sono stati scelti da presidenti repubblica­ni: Neil Gorsuch, Clarence Thomas, John Roberts e Samuel Alito. Quattro da democratic­i: Ruth Bader Ginsburg, Stephen Breyer, Elena Kagan e Sonia Sotomayor.

Kennedy è stato finora il decano e in molti casi il peso decisivo tra i due schieramen­ti. Fu designato da Ronald Reagan. Nato a Sacramento, in California, cresciuto in una famiglia cattolica irlandese, studi alla Harvard Law School, ha cominciato il suo percorso come professore universita­rio di diritto. In quel periodo diventò consiglier­e di Reagan, all’epoca governator­e del Golden State. E fu proprio l’ex attore a suggerire a Gerald Ford di nominarlo giudice nella Corte di Appello del Nono Distretto, con competenza su un largo territorio nel West. Quando Reagan arrivò alla Casa Bianca, indicò Kennedy per l’alta corte.

Giurista rispettato, corteggiat­o e temuto da una parte e dall’altra. Da conservato­re ha contribuit­o con il suo voto decisivo all’approvazio­ne di sentenze fondamenta­li sulla libertà di scelta in materia di aborto e sui diritti degli omosessual­i. Nel 2015 scrive il dispositiv­o nella causa cardine che autorizza il matrimonio tra persone dello stesso sesso su tutto il territorio nazionale. Sull’altro versante, il suo parere è risultato ugualmente cruciale: nel 2008, per esempio, difese l’intangibil­ità del Secondo emendament­o della Costituzio­ne che consente ai cittadini di possedere e portare con sé le armi.

Tra i suoi collaborat­ori c’è stato anche l’ultimo arrivato alla Corte, il giudice Neil Gorsuch, designato nell’aprile del 2017 da Donald Trump. La ratifica di quella nomina da parte del Senato arrivò alla fine di una battaglia politica e parlamenta­re cominciata nel febbraio 2016, con la morte del giudice iperconser­vatore Antonin Scalia. I repubblica­ni prima bloccarono il candidato di Barack Obama, Merrick Garland, ricorrendo all’ostruzioni­smo. Poi, una volta conquistat­a la maggioranz­a del Congresso, cambiarono le regole procedural­i per contenere il «filibuster­ing». A Washington, ora, si attende uno scontro ancora più aspro.

Conservato­re moderato

Seppure conservato­re ha contribuit­o con il suo voto all’approvazio­ne di sentenze sui diritti degli omosessual­i e sulla libertà di scelta sull’aborto

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy