Corriere della Sera

La sindaca di Piacenza tra le migliori al mondo «So ascoltare la gente»

Barbieri è l’unica italiana tra le 53 candidate al premio

- di Candida Morvillo

C’è una sola italiana fra le 53 candidate al World Mayor Prize 2018, che premia la sindaca migliore del mondo ed è organizzat­o dalla City Mayors Foundation di Londra. Si chiama Patrizia Barbieri ha 58 anni e governa Piacenza, non proprio una capitale. Le tocca giocarsela, per dire, con la collega di Parigi Anne Hidalgo. La prima a esserne stupita è lei, eletta un anno fa, il 25 giugno, sostenuta da Forza Italia, Lega e Fratelli d’italia, prima esponente di centrodest­ra a espugnare dopo 15 anni quello che era un fortino del Pd. Dice: «Mi chiedo perché mi hanno scelta, avrei voluto fare di più, il primo anno è stato duro...».

Si è insediata ed era sui giornali per un’inchiesta su 50 furbetti del cartellino.

«Di solito, ci s’insedia trovando un mazzo di fuori, io trovai la Guardia di Finanza. Ovviamente, ero nuova, l’indagine non mi riguardava, ma dovetti iniziare con tutti quei dipendenti sospesi. La squadra di manutentor­i era stata azzerata e, ironia della sorte, la prima cosa che contavo di fare era riqualific­are il decoro urbano del centro. Ancora oggi, con molte persone sospese o licenziate e ricorsi avviati, subiamo il contraccol­po».

Il premio, per la prima

Avvocata Patrizia Barbieri, 58 anni, sindaca di Piacenza, è sostenuta da Forza Italia, Lega e Fratelli d’italia. Prima esponente di centrodest­ra a espugnare (nel 2017) dopo 15 anni un fortino del Pd volta dal 2004, è solo per le donne. È più difficile essere donna e sindaco?

«Un po’ sì, devi conciliare tutto, io lavoro da avvocato, ma ho anche un marito e due figlie e ogni momento libero è per loro, ma non amo il vittimismo. Nel ’94, quando sono diventata sindaco di Castelvetr­o Piacentino, c’era più scetticism­o verso le donne».

Nell’ultima campagna elettorale, però, è stata vittima di un sms sessista.

«Pare lo abbia diffuso un avversario politico che è stato hackerato. Ha fatto il giro della città e diceva: “La Barbieri, non vincerà perché è... (e qui una parola irripetibi­le per dire che non ero affascinan­te)».

Perché ride?

«Che devo fare? Se fossi stato un uomo, quell’sms non l’avrebbero scritto».

Che risultati si riconosce in questo primo anno?

«La riorganizz­azione degli uffici: abbiamo nominato un direttore generale e ridotto i dirigenti. Ho inaugurato un pattinodro­mo fermo da vent’anni, chiedendo sponsorizz­azioni ai privati. Sembra una cosa piccola, ma è importante per le persone».

La sinergia coi privati è un suo metodo?

«Lo uso perché la città risponde. L’ha fatto anche sugli itinerari culturali che ho allargato a periferie e frazioni, con percorsi di teatro, burattini».

La Parma del sindaco Pizzarotti sarà Città della Cultura 2020 e lei gli si è federata e sarà della partita. Ha realizzato lo sposalizio coi 5 Stelle prima di Salvini.

«Ho fatto di più, perché con noi c’è anche il sindaco di Reggio Emilia, che è del Pd. Ha vinto Parma, ma condividia­mo la vittoria in tre».

E lei ha portato bene a Salvini, che aveva lanciato il suo programma di governo da Piacenza in quanto prima città dell’ex rossa Emilia con assessori leghisti.

«Ci sentiamo ancora se serve, o anche solo per dirci come va. E così con Giorgia Meloni e Maria Stella Gelmini. Per un sindaco è fondamenta­le una simile vicinanza».

Piacenza ha il 18 per cento di immigrati residenti, più del doppio della media nazionale. Come se la cava?

«Molti sono integrati, ci creano problemi soprattutt­o i richiedent­i asilo giunti nel 2016. Nel quartiere Roma, c’è un tema sicurezza e ho un progetto per riaprire le botteghe chiuse finanziand­o start up di giovani artigiani, e arriverann­o nuove telecamere».

Il Pd locale l’ha accusata di raccontare Piacenza come il Far West.

«La gente è stanca di chi alimenta polemiche, vuole invece essere ascoltata».

Che sogna per la città?

«Un centro più vissuto e a misura di giovani».

Conosce qualche collega nella lista delle 53?

«Vorrei tanto conoscere la sindaca di Parigi, ma non credo che a lei interessi conoscere la sindaca di Piacenza».

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