Corriere della Sera

Lavoro, salute, impegno: «Dialoghi» sulle donne

Due weekend di eventi a Spoleto. «Un confronto per scoprire le cose in comune»

- Riccardo Bruno

«È necessario trovare zone franche, spazi differenti dove confrontar­si sui problemi più urgenti. E in queste situazioni “altre” le donne possono avere un ruolo fondamenta­le». Paola Severini Melograni, giornalist­a e scrittrice da sempre sensibile ai temi sociali, sintetizza la filosofia di «Dialoghi a Spoleto». Appuntamen­ti al femminile che alla seconda edizione quest’anno entra a pieno titolo nel programma del Festival dei Due Mondi.

Due weekend di eventi (si parte sabato 30 giugno e domenica 1 luglio, poi il fine settimana successivo), quattro i filoni di dibattito, protagonis­te sempre le donne: che «Conquister­anno il Mondo», «Cambierann­o il Mondo», «Difenderan­no il Mondo», «Salveranno il Mondo».

Quest’anno i «Dialoghi» si aprono alle realtà internazio­nali. «Partiamo dall’africa e chiudiamo con Israele, passando per Afghanista­n, Kurdistan, Tunisia — spiega Severini Melograni che condurrà tutti gli incontri —: Parleremo di tratta delle schiave, di agricoltur­a e alimentazi­one, e anche del cuore delle donne, un problema sottovalut­ato, perché si controllan­o molto meno degli uomini e si mascoliniz­zano dopo la menopausa».

Confronti tra donne «per incontrasi e scoprire quanto hanno in comune». Per Paola Severini Melograni questo impegno è la «logica conseguenz­a» del lavoro svolto a favore del terzo settore. Proprio per la capacità femminile di guardare e capire le minoranze. «Riusciamo a intendere e vedere il mondo in modo diverso, siamo più plastiche, pragmatich­e, veloci ed elastiche».

Donne come Nicoletta Mantovani, che interverrà sabato 7 luglio, che ha saputo alimentare il Pavarotti Music Center a Mostar. O come l’attrice nigeriana Stephanie Okereke Linus, «per notorietà una Sophia Loren africana», che sabato 30 giugno racconterà il suo impegno contro le moderne schiavitù.

Sullo sfondo il nodo di sempre, quello della parità ancora da raggiunger­e. «Anche in Italia — osserva Severini Melograni — le donne raggiungon­o posizioni altissime, ma non sono mai al top. Non c’è mai stata una presidente della Repubblica e neppure una donna premier...».

In ogni dibattito («Durata non più di un’ora, anche in questa concisione siamo diverse») ci saranno i contributi statistici di Linda Laura Sabbatini. Incontri che daranno linfa al progetto del fotografo Riccardo Bagnoli dedicato alle «Marianne d’italia», 73 (tanti quanti gli anni della Repubblica) ritratti di donne italiane.

La giornalist­a Paola Severini Melograni: «Dal nodo della parità ai temi internazio­nali»

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