Lavoro, salute, impegno: «Dialoghi» sulle donne
Due weekend di eventi a Spoleto. «Un confronto per scoprire le cose in comune»
«È necessario trovare zone franche, spazi differenti dove confrontarsi sui problemi più urgenti. E in queste situazioni “altre” le donne possono avere un ruolo fondamentale». Paola Severini Melograni, giornalista e scrittrice da sempre sensibile ai temi sociali, sintetizza la filosofia di «Dialoghi a Spoleto». Appuntamenti al femminile che alla seconda edizione quest’anno entra a pieno titolo nel programma del Festival dei Due Mondi.
Due weekend di eventi (si parte sabato 30 giugno e domenica 1 luglio, poi il fine settimana successivo), quattro i filoni di dibattito, protagoniste sempre le donne: che «Conquisteranno il Mondo», «Cambieranno il Mondo», «Difenderanno il Mondo», «Salveranno il Mondo».
Quest’anno i «Dialoghi» si aprono alle realtà internazionali. «Partiamo dall’africa e chiudiamo con Israele, passando per Afghanistan, Kurdistan, Tunisia — spiega Severini Melograni che condurrà tutti gli incontri —: Parleremo di tratta delle schiave, di agricoltura e alimentazione, e anche del cuore delle donne, un problema sottovalutato, perché si controllano molto meno degli uomini e si mascolinizzano dopo la menopausa».
Confronti tra donne «per incontrasi e scoprire quanto hanno in comune». Per Paola Severini Melograni questo impegno è la «logica conseguenza» del lavoro svolto a favore del terzo settore. Proprio per la capacità femminile di guardare e capire le minoranze. «Riusciamo a intendere e vedere il mondo in modo diverso, siamo più plastiche, pragmatiche, veloci ed elastiche».
Donne come Nicoletta Mantovani, che interverrà sabato 7 luglio, che ha saputo alimentare il Pavarotti Music Center a Mostar. O come l’attrice nigeriana Stephanie Okereke Linus, «per notorietà una Sophia Loren africana», che sabato 30 giugno racconterà il suo impegno contro le moderne schiavitù.
Sullo sfondo il nodo di sempre, quello della parità ancora da raggiungere. «Anche in Italia — osserva Severini Melograni — le donne raggiungono posizioni altissime, ma non sono mai al top. Non c’è mai stata una presidente della Repubblica e neppure una donna premier...».
In ogni dibattito («Durata non più di un’ora, anche in questa concisione siamo diverse») ci saranno i contributi statistici di Linda Laura Sabbatini. Incontri che daranno linfa al progetto del fotografo Riccardo Bagnoli dedicato alle «Marianne d’italia», 73 (tanti quanti gli anni della Repubblica) ritratti di donne italiane.
La giornalista Paola Severini Melograni: «Dal nodo della parità ai temi internazionali»