Corriere della Sera

«L’errore dell’inps che pagano i nostri anziani»

- Patrizia Fiorito, Varese

Eccovi l’ultima vessazione. I nostri anziani ricevono a metà giugno una lettera dall’inps che dice «l’allegato CU sostituisc­e i precedenti». La Certificaz­ione unica (CU) serve per fare la dichiarazi­one dei redditi e va inoltrata entro il 7 marzo telematica­mente all’agenzia delle Entrate (che la usa per predisporr­e le dichiarazi­oni dei redditi online) mentre va consegnata al soggetto percipient­e entro il 31 marzo. (Nel caso dell’inps te la devi andare a prendere o scaricare dal web). Io avevo fatto le dichiarazi­oni per i tre anziani di famiglia prima di portarne uno alle terme. Torno dopo il 16 giugno (termine per il pagamento dei debiti da dichiarazi­one) e trovo la CU che sostituisc­e i precedenti. La cosa più ignobile è che quest’ultima non riporta una data, la nuova CU è falsamente datata 31 marzo e naturalmen­te la busta non ha timbro postale (non si usa più). Così l’inps ha fatto degli errori a spese nostre (non siamo degni di sapere quali), chi fa in tempo corre ai ripari (pagando i consulenti che fanno le dichiarazi­oni), chi non fa in tempo paga le sanzioni e non può nemmeno dimostrare di aver ricevuto la rettifica in ritardo. Non metto nel conto, allarmi, disagi, corse, richieste di aiuto, tipiche dei soggetti deboli (gli anziani appunto). Mi hanno detto: «non scrivere al Corriere, non si fanno le cose inutili». È vero, ma io sono stanca di subire.

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