Più morti sul lavoro, da gennaio sono 389
Nel 2017 gli infortuni sul lavoro sono stati 641mila, sullo stesso livello del 2016, quelli mortali 1.112, 30 in meno ma sempre una media di 3 morti al giorno, domeniche e festivi compresi. Nei primi 5 mesi di quest’anno, secondo i dati forniti ieri dall’inail (Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) in occasione della relazione annuale del presidente Massimo De Felice, c’è purtroppo un aumento dei morti: 14 in più (da 375 a 389) rispetto allo stesso periodo del 2017, interamente dovuti ai lavoratori stranieri (passati da 50 a 65 mentre gli italiani da 325 a 324). Inoltre una morte su due ha riguardato lavoratori anziani, tra 50 e 64 anni, con un incremento di 30 casi (da 167 a 197).
«Un eccidio che non ha fine», ha commentato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo. «Una piaga dice Luigi Di Maio che vogliamo combattere con tutte le nostre forze, contrastando la riduzione dei diritti contrattuali». Il ministro ha quindi sottolineato il tema dell’organico degli ispettori del lavoro, «sottodimensionato» e che rischia di perdere «diverse centinaia» di unità nei prossimi anni a causa dei pensionamenti. Una notazione doverosa, visto che l’anno scorso l’inail ha fatto 16.648 controlli trovando irregolarità nel 90% dei casi. Solo che 16 mila controlli sono nulla rispetto a 3,7 milioni di aziende assicurate.