«Risvegliate 190 mila polizze dormienti» L’ivass restituisce più di 3,5 miliardi
Dopo un anno è possibile tracciare un bilancio. Le polizze vita dormienti, cioè scadute senza essere state liquidate perché la compagnia non ha notizie del beneficiario, sono sensibilmente diminuite. Dodici mesi fa Salvatore Rossi, presidente dell’ivass(istituto di vigilanza sulle assicurazioni), ha sollevato la questione evidenziando il potenziale rischio reputazionale per il settore, in assenza di interventi per verificare se i titolari fossero deceduti e, in caso, per procedere alla liquidazione agli eredi. L’operazione ha portato al «risveglio» di 190 mila polizze finite nel limbo, il controvalore in termini di restituzioni equivale a 3,5 miliardi di euro. Una somma che lo stesso Rossi ritiene possa «arrivare a 4,5 miliardi», stante le verifiche e gli accertamenti in corso su ulteriori 900 mila polizze dormienti. Il rapporto con la clientela è uno dei temi affrontati da Rossi nel corso della relazione annuale dell’ivass, un documento in cui annuncia l’avvio nei prossimi mesi dell’arbitro assicurativo, l’organismo per la risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia assicurativa, così come già avviene in materia bancaria e finanziaria.
Nel 2017 si registra una raccolta premi pari a 132 miliardi di euro (-2,5%), il calo più vistoso è nel settore vita a causa dei bassi rendimenti delle polizze vita ramo I. Nel comparto danni i dati evidenziano un lieve aumento (+1%) dei premi, sul versante Rc Auto il mercato è contrassegnato da un paio di dinamiche ormai consolidate. Nel quinquennio 2013-2017 il premio medio (al netto della fiscalità) per un veicolo è diminuito del 25%, circa 100 euro. Nel frattempo si è ridotta la disparità dei prezzi tra sud e nord del paese: il differenziale Napoli-aosta è passato da circa 400 euro nel 2012 a meno di 200 euro nel 2017. La seconda dinamica evidenzia la crescita dell’installazione di scatole nere a bordo dei veicoli: nel 2017 le polizze con scatole nere sono state il 20% del totale.