Dal cuneo fiscale agli sgravi, l’esame dei consulenti Il paradosso dei laureati
MILANO Quali sono gli elementi di criticità nel nostro mercato del lavoro? Il Festival del Lavoro, che apre oggi i battenti (fino a sabato) presso il Mi.co. di Milano mette sul tavolo della discussione politica diversi interrogativi per un Paese che ha come priorità la crescita e di riflesso l’occupazione. In discussione ad esempio c’è il cuneo fiscale e contributivo. Alla luce della recente esperienza degli sgravi legati al Jobs Act, è ancora utile incentivare solo alcune tipologie di rapporti di lavoro? O sarebbe meglio azionare interventi strutturali di riduzione del costo del lavoro? Il tema è traversale e inevitabilmente legato alle coperture. «Servono investimenti strutturali per creare nuova occupazione — spiega Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’ordine dei Consulenti del Lavoro che organizza il Festival — . Con soli incentivi o variazioni alle regole del lavoro non si crea occupazione. Di certo si possono offrire tutele ai lavoratori autonomi, tra pur senza farli diventare lavoratori subordinati». Oggi per un giovane la laurea rimane la strada maestra per avere maggiori possibilità di entrare velocemente nel mercato del lavoro. Ma non è così dappertutto. In certi territori d’italia, il Nord Est per esempio, con un diploma si hanno ottime possibilità di lavorare. Il risultato è che spesso si fa con la laurea ciò che si potrebbe fare anche con un diploma con la chiara evidenza del fenomeno sovra istruiti e sottoccupati. «Ma è indispensabile — continua Calderone — che venga completamente cambiato il rapporto tra il percorso formativo e il mercato del lavoro. Continuiamo infatti a produrre laureati in segmenti dove non c’è occupazione. Incentivare percorsi in beni culturali, enogastronomici e turistici sarebbe certamente più aderente alle necessità del nostro Paese».