Corriere della Sera

I RISULTATI DELLA POLITICA DI ALLA FINE FARÀ PIÙ MALE CHE BENE

TRUMP?

- Caro Bruno,

Caro Aldo, vorrei un suo parere sull’applicazio­ne dei vecchi dazi. A mio avviso è come tornare indietro, ma è sotto gli occhi di tutti la pirateria, le imitazioni a tutto campo che avvengono nei Paesi asiatici in particolar­e. Credo che per salvare l’occupazion­e si debba valutare anche questa leva. Bruno Nunziati

Idazi sono stati uno dei punti della campagna elettorale di Trump, che ora sta — in parte — facendo quel che ha promesso. L’america ha visto in questi anni crescere a dismisura il proprio disavanzo commercial­e, per un semplice motivo: è un Paese molto ricco che importa più di quel che esporta, e ha visto delocalizz­are una parte della sua capacità manifattur­iera. La politica di Trump ha dato impulso a un fenomeno cominciato già prima della sua elezione: il ritorno in patria di alcune produzioni. Più in generale, Trump esprime lo spirito del tempo: la rivolta contro l’establishm­ent, l’egemonia dei social e della rete, l’uso libero di un linguaggio violento e volgare, l’esasperazi­one di principi giusti, come la difesa dei confini, che non dovrebbe giungere a soprusi tipo separare i figli dai genitori.

Al di là dei successi che sono venuti e verranno, credo però che alla lunga Trump non farà gli interessi degli Stati Uniti. Che rimangono la prima potenza del pianeta non solo perché hanno basi militari dappertutt­o e tengono i fili del nuovo governo mondiale, che è la rete. Gli Stati Uniti sono grandi perché sono una grande democrazia. Che da sempre attrae, riconosce, include le minoranze etniche e religiose. Che non discrimina in base all’origine o all’orientamen­to sessuale. Che si cambia il sangue nei momenti di crisi e riparte diversa, più complessa, più ricca. Che impone i propri prodotti, dalla tecnologia al cinema, dall’industria digitale a quella culturale, anche grazie a un’immagine di apertura e di progresso. Anche Trump è un prodotto americano, per certi versi iperameric­ano; potrebbe anche essere rieletto, se l’economia continuerà a tirare e i democratic­i gli contrappor­ranno un radicale del loro campo; ma alla fine avrà fatto più male che bene.

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