Lo sguardo sui Millennial come «mattoni» del futuro
Da Perceval a Ricci/forte. Pašovic: incrocio di lingue
Un festival di confine che guarda all’europa. Per intrecciare il programma di Mittelfest, il neo direttore artistico, il regista bosniaco Haris Pašovic, ha tenuto la barra dritta su due punti cardine: portare a Cividale del Friuli (dal 5 al 15 luglio) la migliore arte internazionale e «la meglio gioventù», la generazione del nuovo millennio che dà il titolo alla rassegna, Millennials.
«Metà dell’europa è fatta di giovani al di sotto dei 40 anni, cresciuti dentro l’unione, con una moneta unica, senza confini e con una consapevolezza globale — spiega Pašovic —. Il tema dei Millennials è oggi uno dei più importanti: questa generazione rappresenta il futuro, ma quanto la conosciamo davvero?».
Incrociare linguaggi diversi, contaminare le discipline all’insegna del crossover: questo il segno del festival. Che aprirà il 5 luglio con Hymn to Love, concerto-spettacolo diretto dall’artista polacca Marta Gornicka, il cui personaggio principale è il Coro; e con Winterreise, viaggio musicale attraverso il dolore esistenziale dell’umanità ideato e diretto da Kornél Mundruczó del Proton Theatre di Budapest. L’opera di Schubert, ha raccontato il regista ungherese, «mi ha offerto un’opportunità speciale di pensare all’eterna estraneità dell’uomo. E di pormi una domanda: l’arte può essere un rifugio quando vengono messi in discussione i fondamenti della nostra vita?».
Tra gli appuntamenti, uno dei più attesi è con Hunger (6 luglio), che Luk Perceval ha basato su Germinal e La bestia umana, due racconti di Zola che gli hanno fornito il materiale attraverso cui raccontare nascita e conseguenze del capitalismo. Tigermilk (7 luglio), che il polacco Wojtek Klemm ha tratto dal racconto omonimo di Stephanie de Velasco, è prodotto dal Deutsche Theater Berlin, «un teatro unico in Europa — spiega Pašovic —, che ha sviluppato un programma incentrato sui giovani e su temi e problemi legati ai ragazzi di oggi»: racconta
la danza ai margini dell’abisso di due teen ager che finisce bruscamente nella realtà. Il giardino dei ciliegi (9 luglio) di Kepler-452, giovane compagnia in cui recita anche Lodo Guenzi, voce dello Stato Sociale sanremese, è, secondo il direttore di Mittelfest, «uno degli spettacoli più belli dell’anno», e il suo regista Nicola Borghesi «una forza potente tra i giovani registi europei». Della compagine italiana fanno parte anche i due bad boy del nostro teatro di ricerca, Ricci/forte, che presentano Tamerlan (14-15 luglio) da Marlowe, spettacolo abitato da «due giovani criminali assetati di potere». Interpretato dalla nuova generazione di artisti di Bosnia, Erzegovina e Serbia, What Would You Give Your Life For? (13 luglio) di Pašovic crea il ritratto teatrale di persone che hanno dato la vita per i propri ideali. Dalla Croazia ecco lo spettacolo più premiato nei Balcani, Hinkemmann (12 luglio) di Ernst Toller, diretto da Igor Vuk Torbica; è invece targato Slovenia Heros 2.0 (11-12 luglio), proposto dalla compagnia Moment Production Maribor.
Per la danza, doppio l’appuntamento con la coreografa ungherese Adrienn Hód e il suo ensemble Hodworks: presenteranno Sunday e Solos (8 e 9 luglio); mentre Josef Nadj e la compagnia slovena En Knap saranno presenti a Mittelfest con Dark Union (14 luglio). Tra i concerti, Ragazzi del ‘99 (11 luglio), con la Ljubljana International Orchestra e musicisti italiani della Filarmonica di Sarajevo, commemora i giovani soldati di leva della Grande Guerra attraverso 99 musicisti Millennial (nati intorno il ’90) di 20 Paesi europei.
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