Su «la Lettura» libri da ascoltare e arte da vivere
Il Novecento non è il «secolo breve», se si parla di filosofia. Tutt’altro: è un secolo «lunghissimo» ancora fertile di sviluppi. Lo spiega, nel nuovo numero de «la Lettura» (#344), l’articolo di Donatella Di Cesare su una stagione del pensiero che viene annunciata da Nietzsche e «si prolunga fin oltre l’esordio del millennio e si rivela epoca filosofica tutt’altro che conclusa».
Il supplemento in edicola fino a sabato 7 luglio, guarda poi all’editoria, in particolare al mercato degli audiolibri, in crescita anche nel nostro Paese. Alessia Rastelli ha incontrato a Stoccolma Jonas Tellander, cofondatore di Storytel, piattaforma svedese di produzione, distribuzione e vendita di audiolibri, che con i suoi contenuti in streaming (non solo romanzi, ma anche serie originali e documentari) ha 600 mila abbonati in 12 Paesi. E dal 27 giugno è arrivata anche in Italia — il tredicesimo Paese — con 1.500 titoli già disponibili nella nostra lingua.
Dall’editoria si passa all’arte con la mostra Brasile. Il coltello nella carne, che da 4 luglio raccoglie al Pac di Milano i lavori di trenta artisti brasiliani. Tra loro Maurício Ianês, che illustra ad Annachiara Sacchi la sua performance Untitled (Dispossession). Vivrà nel museo per 15 giorni (519 luglio); ci arriverà senza abiti e senza alimenti, e non parlerà. Si affiderà agli estranei (leggi: i visitatori) che decideranno se e che cosa donargli. Per riflettere sul rapporto tra artista e spettatore e sovvertire le gerarchie dell’arte. Non manca quindi l’appuntamento con il Cartellone, questa settimana firmato da Lauretta Colonnelli e dedicato al bacio in occasione della «Giornata mondiale» che il 6 luglio celebra il gesto tra i più universali.
Dai musei al teatro. Marco Paolini racconta a Paolo Di Stefano il nuovo spettacolo, di cui è interprete e coautore con Francesco Niccolini, che debutterà a Verona il 12 luglio per la regia di Gabriele Vacis: una rilettura dell’odissea «in un tempo senza eroi» che vedrà protagonisti Ulisse sotto mentite spoglie, immaginato dieci anni dopo il ritorno ad Itaca, e un giovane pastore (il sedicenne Vittorio Cerroni) in uno spazio montano («una specie di torre di Babele»).
Nel supplemento molti sono inoltre i contributi degli scrittori: gli americani Tom Drury e Andrew Sean Greer, l’inglese Alex Connor. E, tra gli italiani, Fabio Genovesi, che rievoca il concerto dei Saxon al Teatro Tenda di Firenze nel 1985 («il più emozionante al quale non sono stato»), e Teresa Ciabatti, che torna a raccontare i drammi delle ragazze africane di Castel Volturno.