Corriere della Sera

«Cara figlia morta per una buca»

Roma, mobilitazi­one dopo il post: evidenziam­o le buche con la vernice

- di Graziella Viviano

Lettera della mamma che ha perso la figlia motociclis­ta sulle strade dissestate di Roma. «Aiutami a evitare altri lutti».

«Mia figlia aveva tutto quello che serve a un motociclis­ta per non morire, ma su quella strada c’è tutto quello che può uccidere un motociclis­ta. Siamo condannati a muoverci su queste strade e dobbiamo auto-difenderci. Con tre euro di bomboletta spray mia figlia sarebbe ancora viva». Nelle disastrate vie della Capitale sono iniziati a comparire numerosi segni gialli. Cerchi intorno alle buche, linee per tracciare dossi o radici come quelle che quasi certamente hanno causato la caduta di Elena Aubry, morta a 25 anni su via Ostiense, il 6 maggio.

Sua mamma Graziella Viviano prova da allora a dare un senso alla sua perdita e su Facebook invita a evidenziar­e ostacoli e pericoli sull’asfalto. Dal Gra alle consiliari, dalle vie del centro alle periferie arrivano le foto di chi ha impugnato la bomboletta e ha reso visibile un punto pericoloso.

La lettera appello della donna (che pubblichia­mo per intero qui sotto) è anche una risposta al video postato domenica da Beppe Grillo, che dalla sua auto assicurava di non vedere buche sulle strade della Capitale (in realtà era sul tratto urbano della A24, che non è di competenza comunale). «Su certe cose non si può scherzare, la morte di mia figlia merita rispetto», aggiunge al telefono la mamma di Elena. Dopo di lei ci sono state altre morti (sono 88, dall’inizio dell’anno, per incidenti a Roma), tra cui quella di Noemi Carrozza, la 20enne campioness­a di nuoto sincronizz­ato, caduta in scooter sulla Cristoforo Colombo. Le inchieste puntano anche sulla mancata manutenzio­ne.

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