«Chiuderemo il Brennero»
Vienna contro il patto Merkel-seehofer: «Non vogliamo i loro rifugiati, bloccheremo le frontiere». Il no di Moavero
L’Austria contro Merkel: «Chiuderemo i confini». Vienna reagisce al patto tedesco e afferma che mai accoglierà un migrante in arrivo dalla Germania. Sul caso interviene il ministro degli Esteri italiano Enzo Moavero: «Se l’austria dovesse chiudere il Brennero andrebbe contro lo spirito del Consiglio europeo per la gestione dei migranti». E tutto mentre sono in aumento partenze e morti in mare.
BERLINO Tre anni fa, più o meno in questi mesi, Angela Merkel annunciava al mondo che i profughi siriani in fuga dalla guerra civile erano «Willkommen», benvenuti, in Germania. Oltre un milione di rifugiati dopo (e svariati milioni di voti persi), la stessa cancelliera ha accettato lunedì notte di allestire «aree di transito» ai confini tedeschi dove identificare, respingere ed eventualmente trattenere gli stranieri. Dalle porte aperte alle frontiere chiuse, il dietrofront è notevole.
Per Frau Merkel si è trattato di un «buon compromesso», necessario per tenere insieme l’alleanza di governo. Eppure non è affatto certo che funzioni. I problemi arrivano da tutte le parti: da dentro lo stesso esecutivo tedesco, dalla magistratura, dai vicini, dall’italia.
Se i catenacci ai confini hanno convinto il ministro dell’interno e leader dei cristianosociali della Baviera Horst Seehofer a restare in maggioranza, gli altri partner di Frau Merkel, i socialdemocratici dell’spd, si sentono a disagio. Tre anni fa avevano già respinto una proposta simile e ora la leader Andrea Nahles bolla l’intesa di lunedì come un «assegno scoperto». «Ci sono troppe incognite nell’accordo Merkel-seehofer. Cosa succede, ad esempio, se l’austria o l’italia rifiutano di riprendersi gli illegali arrivati sin da noi?». E il collega di partito Ralf Stegner: «L’spd non vuole vedere famiglie di migranti dietro il filo spinato». Le associazioni per i diritti umani annunciano battaglia. Si può perdere la libertà per il reato di immigrazione clandestina? Se sì, per quanto tempo? Mesi? Anni? Queste «zone di transito» saranno carceri o cosa? E se nessun altro Stato riprendesse mai i migranti? La «zone di transito» diverrebbero «città extra territoriali»?
La confusione è grande. Da Vienna fanno sapere che non se ne parla neppure di accogliere i clandestini respinti da Berlino, quindi si impedirà l’ingresso di qualunque migrante, solo o accompagnato dalla Polizei tedesca. E, giusto per evitare affollamenti, si metterà un tappo anche ai confini con l’italia e la Slovenia. Tradotto: Brennero chiuso e controlli ad uno ad uno di documenti e mezzi. Se non è la fine dell’area Schengen di libera circolazione, ci somiglia molto.
Il ministro dell’interno Seehofer viaggerà a Vienna per convincere il premier Sebastian Kurz della bontà dell’accordo. Forse andrà anche a Roma. Per il momento i margini per un’intesa appaiono stretti. L’austriaco Kurz ha twittato che «se l’intesa diventasse ufficiale, Vienna farà il necessario per difendere il suo popolo». Non esattamente un’apertura.
Dal lato italiano, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero, ha spiegato che «nel caso l’austria chiudesse il Brennero andrebbe contro lo spirito del Consiglio europeo per una gestione comune della migrazione». Ancora più esplicito, come d’abitudine, il collega dell’interno Matteo Salvini: «Se l’austria fa i controlli al Brennero, noi faremo altrettanto e ci guadagneremo pure perché sono molti di più quelli che vengono da noi di quelli che se ne vanno».
A ieri erano sbarcati in Italia da inizio anno 16.602 persone. Un’unione di 500 milioni di abitanti può saltare per 16mila clandestini?
Gli attacchi interni
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