Corriere della Sera

«I 5 Stelle così si sgretolano Senza reddito di cittadinan­za non si interviene sul lavoro»

De Masi: creano più precarietà, l’ho detto a Di Maio

- di Giuseppe Alberto Falci

ROMA «Con il decreto dignità si rischia di aumentare la disoccupaz­ione». Questa è la premessa di Domenico De Masi, sociologo del lavoro ma anche uno degli studiosi più aperturist­i verso il M5S.

Professor De Masi, dopo la premessa c’è lo svolgiment­o. Perché non la convince la misura del governo a firma Luigi Di Maio?

«Mi servo di un esempio per spiegare cosa sta succedendo. Mio padre era un medico ed è deceduto in età abbastanza giovane perché ebbe contempora­neamente il diabete e la nefrite. Curando la prima, lo distrusse la seconda. Ecco l’italia si trova in questa situazione».

Tutto questo cosa c’entra con il decreto dignità?

«Da anni il mercato del lavoro è entrato nel tunnel della precarietà. È passato il seguente concetto: meglio avere un lavoretto per qualche giorno piuttosto che restare a spasso. Questa medicina contrasta con il tunnel della precarietà».

Cosa avrebbe dovuto fare Di Maio?

«Al suo posto avrei puntato sul modello tedesco».

In cosa consiste?

«Non propongo nulla di utopistico. In Germania hanno puntato su due fattori: ridurre il numero di ore lavoro e incrementa­re la produttivi­tà».

Può essere sufficient­e?

«Certo. Così i tedeschi sono usciti dal tunnel della precarietà raggiungen­do un livello di occupazion­e pari al 79%. Il ragionamen­to è semplice: se diminuisco il monte ore lavoro pro-capite di conseguenz­a allargo il numero di persone occupate. In Italia invece si procede sempre in altra direzione e la percentual­e degli occupati a tempo indetermin­ata è ferma al 58%».

Modello tedesco «Si doveva puntare sul modello tedesco: riduzione dell’orario e più produttivi­tà»

 Movimento poco compatto, Salvini se lo sta mangiando Se ci sono i soldi per la flat tax perché non ci sono per l’assegno a chi perde il lavoro?

E allora perché non gliel’ha consigliat­o al ministro del Lavoro?

«Certo che l’ho fatto. Ai Cinque Stelle ho anche fornito una ricerca che verteva proprio sul modello tedesco, pubblicata da Marsilio. Titolo: Il lavoro nel 2025».

Nel decreto dignità non c’è traccia del reddito di cittadinan­za, una norma sbandierat­a in campagna elettorale.

«Invece è importanti­ssimo. Un tempo un lavoratore entrava in Fiat a 20 anni e ne usciva a 60 anni. Oggi lo stesso lavoratore entra ed esce più volte dal mondo del lavoro per questo motivo necessita del reddito di cittadinan­za. Senza quest’ultimo quando non ha un’occupazion­e muore di fame».

Però il ministro dell’economia Tria tiene chiuse le casse dello Stato.

«Scusi, ma se i soldi se ci sono per la flat tax per quale motivo non si trovano per il reddito di cittadinan­za?».

Non crede che l’eccessivo protagonis­mo di Salvini stia eclissando Di Maio?

«Salvini si sta mangiando il Movimento. I Cinque Stelle sono un mucchio di sabbia, sono friabili, meno compatti, rischiano di sgretolars­i. La Lega invece ha una tradizione territoria­le e di governo».

È stato un errore allearsi con la Lega?

«Lo dissi a suo tempo: meglio il Pd».

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