«In Africa campi per i migranti» Mattarella invoca la solidarietà Ue
Il capo dello Stato in Lettonia: nessun Paese può affrontare da solo l’emergenza
«Quello delle migrazioni è un fenomeno di enorme portata, che nessun Paese può affrontare da solo. O lo affrontiamo insieme o travolgerà tutti, anche coloro che se ne sentono immuni perché lontani dalle coste del Mediterraneo. Oggi, con l’85 per cento di sbarchi in meno, possiamo guardare alla questione con razionalità. Ma se non governiamo una sfida epocale come questa, riavremo i ritmi degli anni scorsi. Bisogna, insomma, risolvere in Africa i problemi che spingono tanta gente a emigrare. Bisogna organizzare là campi per i richiedenti asilo, sotto l’egida Onu. E garantire aiuti al continente africano e aprire canali legali e controllati di arrivo, stroncando il traffico di esseri umani».
Dopo che il tema dei migranti ha infiammato il dibattito politico da noi e creato un effetto domino in diversi Stati d’europa, Sergio Mattarella decide di affiancare il governo con una proposta alla sua maniera. Associando i diritti dell’uomo con i doveri della solidarietà e con un concreto realismo, sulla linea che l’italia, pur con qualche contraddizione, ha percorso al recente vertice Ue, evitando comunque la rottura. Certo, cenni sugli hotspot (i centri d’identificazione da cui ricollocare o rimpatriare chi fugge da guerra o povertà), il presidente ne ha fatti altre volte. Mai però con un tono tanto preoccupato. Mai con un così esplicito sostegno alla strategia che il ministro degli Esteri, Enzo Moavero, al suo fianco nella visita alle Repubbliche Baltiche, evoca da Riga, segnalando l’urgenza di «far nascere nei Paesi costieri a Sud del Mediterraneo dei centri dove garantire condizioni umanitarie dignitose».
Servono sinergie, dunque. Lo conferma il progressivo disequilibrio dell’atlante geopolitico. «A metà del secolo l’africa avrà due miliardi e mezzo di abitanti e l’europa 750 milioni. La pressione non escluderà nessuno», spiega Mattarella al presidente della Lettonia, Raimonds Vejonis, nell’anno in cui qui si festeggia il centenario dell’indipendenza. Come i colleghi di Estonia e Lituania, Vejonis non è insensibile al tema: questi
Risolvere in Africa i problemi che spingono tanta gente a emigrare e aprire canali legali
Affrontiamo insieme il fenomeno o travolgerà tutti, anche coloro che oggi se ne sentono immuni
La Nato
Nel Paese che teme la Russia il presidente invita a «rinvigorire i rapporti nella Nato»
Paesi, infatti, distinguendosi dal gruppo di Visegrad, club ribelle dell’ue, hanno accettato ricollocamenti e contribuito al fondo europeo per l’africa.
Naturalmente il memorandum del capo dello Stato ha una valenza plurale. Quando sostiene che «nessuno può farcela da solo» ed esorta l’unione a «trovare slancio per una politica comune», va oltre il tema dei migranti. Tutto si tiene, per lui: «Migrazioni, mercato comune e unione bancaria, sicurezza. In definitiva, l’importanza delle frontiere del Mediterraneo come di quelle orientali». Pertanto «occorre rinvigorire i rapporti di solidarietà nella Ue e nella Nato». Un riferimento che mira a rassicurare questo estremo avamposto verso Est, dove si vive con ansia il nuovo protagonismo della Russia, nel timore di un replay del caso Crimea. Mattarella conferma il ruolo attivo dell’italia, che qui ha un contingente di 160 uomini. E, alla vigilia del vertice Nato, ribadisce un impegno a lungo termine, perché «la sicurezza di un Paese è la sicurezza di tutti».