Eurodeputati, se i rimborsi diventano «intoccabili»
Gli eurodeputati scorretti potranno continuare a spendere il loro rimborso per le Spese generali da 4.400 euro al mese — giustificato principalmente con il costo di un ufficio nel collegio elettorale — soprattutto in ristoranti, hotel, viaggi, feste e modi vari. Lo ha deciso in una riunione «a porte chiuse» il Bureau, composto dal presidente, i 14 vicepresidenti e i 5 questori della Camera Ue, respingendo le proposte di introdurre controlli almeno sul collegamento di questi esborsi di denaro pubblico con l’attività politica. Lo scandalo era esploso quando inchieste giornalistiche avevano rivelato che molti eurodeputati — a partire dai leader dei maggiori gruppi — non usavano l’indennità in primis per un ufficio. Preferivano considerarla quasi una parte aggiuntiva del già ricco stipendio. Per frenare l’indignazione dei cittadini, l’europarlamento aveva promesso una riforma con controlli e trasparenza. Invece «a passare è una non riforma che non impone i controlli e la tracciabilità delle spese dei deputati», accusa uno dei vicepresidenti, David Sassoli del Pd. «È incredibile che la proposta sia stata respinta con una stretta maggioranza — ha aggiunto un altro vicepresidente, Fabio Massimo Castaldo del M5S —. Si è persa l’ennesima occasione per rafforzare la credibilità del Parlamento».