Disabili in gara con i campioni dell’atletica
Sì, anche qui, sul tartan del centro sportivo di Celle Ligure, a Savona, dove ieri si è disputato un meeting di atletica — «l’arcobaleno Europa» — tra i dieci più importanti d’italia, il risultato agonistico contava molto. Però alla fine il senso della giornata — con la partecipazione di oltre 600 atleti di venti Paesi del mondo — è stato quello di una gigantesca festa. Perché dagli spalti gli spettatori hanno potuto assistere a gare di atleti normodotati, ad altre riservate a sprinter paralimpici e infine anche a due prove degli «Special Olympics», quelle per chi ha difficoltà cognitive.
Uno scenario «visto raramente nei meeting di atletica, sia in Italia che all’estero», racconta orgoglioso Giorgio Ferrando, 59 anni, dirigente del Comune di Celle ma soprattutto infaticabile organizzatore, dal 1988, di questo evento sportivo cresciuto
sempre più, sino a diventare uno tra i maggiori del panorama nazionale. Ieri in pista — dove anche i bambini sono stati premiati con un’opera dell’artista Guglielmo Spotor- no — c’erano nomi importanti dell’atletica italiana e mondiale. Sprinter, fondisti e saltatori che in molti casi hanno gareggiato alle Olimpiadi o sperano di andare alle prossime, quelle del 2020 a Tokyo. Da Mosito Lehata (dal Lesotho, un record personale di 10 secondi e 51 nei 100 metri) a Lindsay Hanekom, sudafricano, campione mondiale allievi 2017 nei 400 metri.
Tra i paralimpici in gara — nei 100 e 400 in carrozzella — c’era anche Michele Briano, disabile dopo un incidente, che nel 200o suggerì a Ferrando di inserire stabilmente le prove per disabili nel programma del meeting Arcobaleno. Normodotati e disabili si sono confrontati ieri nel salto in lungo. Contava vincere, ma anche partecipare.