INTERNAZIONALE SOVRANISTA IL SOGNO DI SALVINI
Caro Aldo, dilaga in Italia e i Europa il sovranismo, promosso da personaggi privi di memoria storica. Sovranismo è una parola nuova per una ideologia vecchia, il nazionalismo, che si sperava ormai superato e condannato dai troppi disastri provocati. Perché non ricorda agli smemorati e agli ignari che il nazionalismo significa guerra, l’europa significa pace? Caro Maurizio,
Il nazionalismo ha un grande futuro. Ora si chiama sovranismo perché il nemico non sono tanto le altre nazioni, quanto le istituzioni sovranazionali, la mondializzazione, i mercati. Come nell’800 ci si ribellava contro il sovrano assoluto, chiedendo Costituzioni che ne limitassero i poteri, così ora ci si ribella al nuovo satrapo, invocando diritti contro la dittatura del mercato globale. Il successo dei sovranisti è stato preparato dai burocrati di Bruxelles, che non sono riusciti né a costruire l’europa politica, né a contemperare austerity e crescita, liberismo e protezione sociale.
Detto questo, mettersi alla testa dell’internazionale sovranista è per Salvini un’opportunità ma anche un rischio. È stato scritto nei giorni scorsi che il partito popolare europeo meditava di aprirsi alla Lega. A Pontida Salvini ha detto il contrario: spera che Orbán lasci il Ppe per unirsi alla sua Lega delle Leghe. Il punto è che i populisti in quasi tutta Europa convivono con un forte partito di destra moderata, che a volta è loro alleato — come in Austria —, a volte è loro mortale nemico, come in Francia. In Italia la destra moderata sta sparendo, a causa del declino di Berlusconi; che fu lungimirante a dimettersi nel novembre 2011, lasciando a Monti il lavoro impopolare (altro che «colpo di Stato»); ma non ha potuto né voluto costruire una successione. Ora Salvini e i suoi amici hanno nel mirino la Merkel, che ha imboccato a sua volta il viale del tramonto. Resta da chiedersi se i moderati italiani si sentiranno davvero rappresentati per i prossimi trent’anni da Matteo Salvini.