Corriere della Sera

E se in tribunale a decidere sarà un robot?

Domani giornata di studi all’accademia dei Lincei tra tecnologia e diritto

- Andrea Ducci

ROMA La scommessa è mettere a fattore comune le competenze di giuristi, matematici finanziari e ingegneri. Con l’intento di risolvere le cause pendenti nei tribunali che evidenzian­o elementi di serialità. I giudizi dove, insomma, si presentano problemi e casistiche che richiedono ogni volta valutazion­i identiche, alcuni esempi tipici sono le cause per danni automobili­stici, per invalidità o per casi di infortunis­tica. Al progetto lavora da quasi tre anni un gruppo coordinato dal professor Natalino Irti, accademico dei Lincei e già titolare di innumerevo­li incarichi come presidente del Credito Italiano e vice presidente di Enel. Il lavoro svolto finora si è focalizzat­o sul tema della prevedibil­ità delle decisioni giudiziari­e e sulla certezza del diritto. Nel 2016 si è tenuto un primo convegno dedicato a «la calcolabil­ità giuridica», il successivo orientamen­to è stato quello di approfondi­re nel 2017 in un apposito convegno il tema dei “precedenti”, e domani sempre all’accademia dei Lincei si svolgerann­o i lavori di un incontro dedicato a «la decisione robotica». «Gli algoritmi di decisone robotica e le tecnologie in generale sono in una fase di intenso sviluppo e la ricerca in diversi settori contribuis­ce alla loro rapida crescita. Anche il decidere delle macchine è oggetto delle ricerche in corso», un’osservazio­ne quella di Irti, seguita dalla constatazi­one che «il mondo giuridico deve essere parte integrante anche tecnica di questa rivoluzion­e, poiché il concetto di decisione chiama quello di responsabi­lità, e perché tra le attività decisorie di maggiore impatto e rilievo ci sono le decisioni dei giudici». Qualcosa sta dunque cambiando, perché un software evoluto e corredato di tutte le informazio­ni necessarie potrebbe essere chiamato a svolgere un’attività «giudicante». Una rivoluzion­e che non è sfuggita ai principali organi della magistratu­ra, tanto che al convegno è previsto l’intervento di Giovanni Legnini, vicepresid­ente del Consiglio superiore della magistratu­ra, Giovanni Mammone, primo presidente della Corte di Cassazione , e Filippo Patroni Griffi, presidente aggiunto del Consiglio di Stato. La contingenz­a punta perciò a dare una soluzione ai problemi correlati ai costi della giustizia e dell’assistenza sanitaria. I robot giudicanti sulle controvers­ie che presentino carattere di serialità e ripetitivi­tà avrebbero, tra l’altro, il merito di contribuir­e a ridurre l’imponente arretrato che grava sul funzioname­nto dei tribunali. Ai lavori del convegno contribuir­anno, tra gli altri, studiosi di tecnologia robotica come il professor Antonio Carcaterra, e matematici finanziari come il professor Massimo De Felice.

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